Utah Jazz

Mitchell primo rookie a guidare per punti una squadra da Playoff dai tempi di Melo

Alzi la mano chi avrebbe pronosticato gli Utah Jazz in questa posizione di classifica dopo la partenza di Gordon Hayward? Molto probabilmente nessuno. Pareva una stagione di transizione, in cui capire su quali elementi puntare intorno al “Totem” difensivo Rudy Gobert. Così sembrava effettivamente essere fino a metà gennaio, quando il 22 del mese, dopo la sconfitta contro gli Atlanta Hawks la squadra di Quin Snyder aveva un record di 18 vinte e 29 perse. Da quel momento 29 vittorie e 5 sconfitte fino a raggiungere, con la vittoria la scorsa notte sui Los Angeles Lakers, l’aritmetica sicurezza di partecipare ai Playoff e la possibilità di poter avere il fattore campo al primo turno. In tutta questa rincorsa l’attore protagonista è stato il più giovane del gruppo, il rookie Donovan Mitchell.

Il prodotto di Louisville, oltre ad essere il miglior realizzatore tra i giocatori al primo anno ed unico avversario credibile di Ben Simmons nella gara al premio di ROY, è il miglior realizzatore della propria squadra con 20.3 punti. Era dalla stagione 2003/2004 che non accadeva che un rookie guidasse per punti una squadra da Playoff: in quel caso fu Carmelo Anthony, con 21 punti di media, a portare i suoi Denver Nuggets alla post-season, perdendo però la corsa al titolo di rookie dell’anno vinto da LeBron James.

Mitchell non figurava tra i prezzi pregiati del Draft, ma gli Utah Jazz hanno fortemente puntato su di lui, sacrificando un ottimo giocatore come Trey Lyles pur di poterlo scegliere alla numero tredici con la pick dei Denver Nuggets. I fatti hanno dato ragione alla franchigia di Salt Lake City, con il nativo di Elmsford che è diventato fin da subito un beniamino dei tifosi, ricambiando l’affetto con prestazioni eccellenti (2 quarantelli anche) e giocate elettrizzanti.

Schiacciate di questo tipo, che lo hanno portato anche a vincere la gara delle schiacciate all’All-Star Game di quest’anno.

Ora all’ex giocatore di Rick Pitino non resta che confermare questo rendimento ai Playoff, quando la tensione e sale i margini di errore si abbassano, portando i suoi Utah Jazz (che molto probabilmente finiranno al quarto posto della Western Conference) il più avanti possibile.

 

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Francesco Grisanti

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