Il contributo di Enes Kanter è stato uno dei pochi elementi positivi di una stagione dei New York Knicks quasi da dimenticare. Il 26enne centro turco, alla prima annata nella Grande Mela, è entrato nel gotha dei rimbalzisti NBA ed è cresciuto ulteriormente in attacco, rispetto all’arsenale già di alto profilo messo in mostra in maglia Thunder. Le cifre parlano per lui: 14.1 punti, 11 rimbalzi e il 59% al tiro in appena 25.8 minuti di impiego medio.
Kanter, però, si è trovato in più di un’occasione a esprimere il proprio risentimento nei confronti di una franchigia tutt’altro che di élite. I Knicks hanno perso ben 53 partite in stagione (e sono arrivati undicesimi nella Eastern Conference), con l’ultimo scampolo di regular season dedicato al tanking più estremo (25 sconfitte e 6 vittorie dal 31 gennaio in poi, anche a causa dell’infortunio season-ending che ha colpito la star Kristaps Porzingis). Le ultime rotazioni di coach Jeff Hornacek – licenziato ieri dal front office Knicks senza troppe sorprese – hanno visto schierati per tanti minuti comprimari e carneadi come Luke Kornet, Troy Williams, Isaiah Hicks e Damyean Dotson (oltre alla scommessa vinta Trey Burke). Kanter, dal canto suo, ha giocato sempre meno, collezionando anche dei DNP.
Il futuro di Kanter
Il centro turco ha affermato pubblicamente di essere in disaccordo con la linea-tanking prescelta dalla società. L’anarchia che ha regnato in regular season nell’ambiente Knicks, unita alle scarse garanzie sul futuro e all’eccellente livello del gioco espresso, in controtendenza, da Kanter, ha fatto sì che l’ex Thunder iniziasse a sondare le proprie possibilità di mercato ancora prima del termine della stagione regolare. Kanter ha già cambiato agente – ora è rappresentato da Mark Bartelstein – e starebbe pensando di uscire dalla propria player-option.
Il lungo avrebbe, in caso di opt-in, un altro anno di contratto da 18.6 milioni di dollari con i Knicks. Evidentemente pensa di poter ottenere un accordo più vantaggioso in estate, sia in quanto a esborso annuale che per la durata (si parla di una richiesta da 20 milioni di dollari a stagione per 3 anni). Difficile che, con il calo di appeal economico subìto dai lunghi vecchio stampo, una o più squadre NBA decidano di investire così tanto in Kanter. I Knicks dal canto loro vorrebbero tenerlo, ma non a quelle cifre. A breve, non appena la offseason enterà nel vivo, la soluzione dell’enigma.
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