Una partita da ricordare per Dwyane Wade quella di stanotte: per prima cosa con la vittoria i suoi Miami Heat hanno interrotto la striscia di vittorie consecutive dei Sixers e ribaltato il fattore campo portandolo dalla loro parte, in questa vittoria l’ex Marquette è stato assoluto protagonista con 28 punti, 7 rimbalzi e alcune giocate difensive fondamentali nel finale; inoltre con questa prestazione il giocatore si è messo a le spalle una leggenda come Larry Bird, diventando il decimo miglior realizzatore della storia dei Playoff.
Wade è alla seconda esperienza a Miami dopo l’annata turbolenta ai Bulls e la mezza stagione giocata a Cleveland insieme al suo amico fraterno LeBron James. Accettando il ruolo in uscita dalla panchina sta realizzando 12 punti di media con 3 rimbalzi e 3 assist.
Il nativo di Chigago fin dal primo possesso è parso subito determinato a voler decidere la gara mettendo a segno i primi 6 canestri presi dal campo e chiudendo a 21 punti il primo tempo (miglior prestazione in un first half per un giocatore entrato dalla panchina da 20 anni a questa parte).
I Miami Heat sono riusciti a limitare il gioco in velocità dei Philadelphia 76ers, traditi in gara 2 anche dal loro tiro da tre punti (7/36), dopo una gara 1 in cui avevano colpito invece da ogni posizione. la squadra di coach Spoelstra è poi riuscita nel finale anche a resistere al ritorno rabbioso di Ben Simmons e compagni che si erano riportati sul -2; proprio lì Wade ha giocato forse una delle giocate più importanti della partita, rubando palla a Saric e andando a segnare da solo in contropiede.
La serie si sposta ora in Florida con gara 3 che si giocherà nella notte fra giovedì e venerdì all’1 di notte e con la possibilità di vedere di nuovo in campo Joel Embiid, che dopo la partita sui social ha fatto sapere in maniera più o meno polemica di essere pronto e che lo sarebbe stato anche per Gara 2 se solo gli fosse stato concesso di scendere in campo. Da verificare ora quindi la tenuta mentale di una squadra giovane e mediamente inesperta come Phila nel sapersi riprendere da una sconfitta che non arrivava da diverso periodo e saper trovare le contromisure ad una Miami che sembra aver messo qualche granello di sabbia all’interno dell’ingranaggio perfetto della squadra di queste ultime settimane.
Leggi anche:
I Knicks smentiscono la suggestione Jeff Van Gundy
Le dieci vittorie più larghe nella storia NBA
Wendell Carter Jr. si dichiara al Draft