Serata storta per Bradley Beal nel match perso dai suoi Washington Wizards 119-130 all’Air Canada Centre, casa dei Toronto Raptors.
Numeri tutt’altro che clementi con la shooting guard capitolina: 9 punti, con 1-5 dalla lunga distanza e 3-11 dal campo. Inoltre il -34 di plus/minus segna un record negativo, peggiore statistica di un qualsiasi giocatore Wizards nelle ultime 20 postseason.
Il ventiquattrenne ci ha abituato a ben altre prestazioni durante la stagione regolare chiudendo con il 37.5% da tre e 22.6 punti di media a partita.
Se dovessero servire altre statistiche per accertare che Beal sta tirando male nelle prime due Gare di questi NBA Playoffs2018 basta far notare che ha collezionato solo 3 canestri da dietro l’arco su 11 tentativi; è stato tenuto a 2 punti con 1-7 dal campo e 0-4 da tre nell’ultimo quarto della prima e seconda partita della serie.
È stato chiesto a John Wall un parere sulla cattiva condizione del suo compagno:
“Non saprei davvero cosa dire, spetta a Brad parlartene. È stato il nostro MVP quest’anno, ha tenuto duro durante il mio infortunio. E non ha intenzione di cercare scuse come l’elevato minutaggio o la fatica.
Dobbiamo fare un lavoro migliore, ed io come playmaker, coinvolgerlo e cercare di procurargli tiri facili. So che sarà molto duro con se stesso, sicuramente andrà in palestra per fare sessioni di tiro extra e cercare un modo per essere più aggressivo. Abbiamo sicuramente bisogno dei suoi punti e della sua capacità di creare per gli altri per migliorare la nostra squadra e competere contro Toronto.”
BB comunque non accetta scuse per il suo approccio alla gara, sicuramente inficiato dal suo secondo fallo personale con 4:00 minuti allo scadere del primo quarto. Brutto inizio considerando che a Wall era stato fischiato il secondo fallo dopo appena 4 minuti dall’inizio della partita.
Quando gli è stato chiesto se la fatica dovuta all’alto minutaggio e le responsabilità del periodo in cui Wall era a bordo campo infortunato gli avessero creato problemi, la guardia di Washington ha risposto:
“Non proprio. Voglio dire, John è tornato. Se non fosse stato così sarebbe stata un’altra storia. Ed anche se non fosse rientrato non ne avrei fatto una scusa.
Tutti hanno giocato 82 partite quest’anno. Questo è il numero di partite che ci si aspetta di giocare anche se allo stesso tempo ti stanca. Ma è una cosa mentale e non fisica quindi non è una scusa per me.”
Nella notte fra venerdì e sabato i Wizards tornano a Washington D.C. nella loro Capital One Arena per cercare di risollevare una serie cominciata male.
Leggi anche:
Bradley Beal: l’apprendista stregone
Bledsoe non la prende sul personale: “Non so chi ca**o sia Rozier.”
Wade supera Larry Bird e diventa il decimo realizzatore all-time ai Playoff
Risultati NBA: Jrue Holiday annienta i Blazers e DeRozan dice 37. Brown si carica i Celtics