Gli Oklahoma City Thunder, con ogni probabilità, non si aspettavano di avere un impatto così duro coi Playoff 2018, stante la pesante ristrutturazione del roster che hanno affrontato nella offseason 2017. Gli arrivi di Paul George e Carmelo Anthony dovevano servire a dare respiro e supporto a Russell Westbrook, perno e alpha dog della squadra. Se George ha fatto quanto auspicato, Melo sembra invece aver intrapreso il tunnel del declino. La trentaquattrenne ex superstar dei New York Knicks, in regular season, ha avuto di gran lunga le peggiori cifre in carriera: 16.2 punti, 5.8 rimbalzi, 1.3 assist (in 32.1 minuti a partita). Le cose, durante il primo turno di Playoff in corso, sono addirittura peggiorate. Per i Thunder e per Anthony.
Il fallimento di Anthony
Melo sta tirando con un pessimo 37.3 % dal campo e ha solo 14.3 punti di media nelle quattro sfide disputate con gli Utah Jazz. OKC è sotto 1-3 e, con un’altra sconfitta, sarà costretta a dire arrivederci ai Playoff molto prima di quanto preventivato.
Anthony, stante la situazione non rosea, parrebbe intenzionato a tenersi ben stretta la player-option che ha a contratto per il 2018-2019. L’opzione vale 27.9 milioni di dollari e, in caso di esercizio della stessa, garantirebbe l’automatico ritorno a OKC il prossimo anno; a cifre oggettivamente fuori mercato.
Se Melo, infatti, decidesse invece di testare la free agency, è difficile ipotizzare squadre pronte a offrirgli più di 12-15 milioni, visto il rendimento negativo avuto nell’unica annata disputata in maglia Thunder. OKC, e Anthony, a dire il vero non sono ancora morti. Riusciranno a ribaltare la complicatissima serie contro i rocciosi Jazz e riscattare un’annata controversa? Domani notte c’è Gara 5, quella della pietra tombale o della rinascita.
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