Minnesota Timberwolves

NBA: Timberwolves eliminati ma col rimpianto Jimmy Butler

La serie tra Houston Rockets e Minnesota Timberwolves si è chiusa nella notte con i texani che si sono imposti per 4-1, sfruttando al meglio la gara casalinga. Un pronostico ampiamente prevedibile anche in sede di presentazione visto che si affrontavano la miglior squadra della NBA (record alla mano) e i T’Wolves che hanno centrato il treno Playoff solo all’ultima gara di regular season.

Nonostante ciò a Minnesota rimarrà quasi certamente il rimpianto di non aver avuto a disposizione il miglior Jimmy Butler. Il quattro volte All-Star infatti ha bruciato le tappe per recuperare dall’operazione al menisco e aiutare i suoi nella corsa Playoff. Butler insomma ha giocato le ultime settimane con un fastidio al ginocchio operato. Fastidio che ha fatto alzare bandiera bianca all’ex Chicago Bulls costringendolo alla panchina per tutto il quarto periodo e parte del terzo.

Nel post partita, il Campione Olimpico a Rio 2016 non ha risposto alle domande sul suo ginocchio, cosa che invece ha fatto coach Tom Thibodeau.

“Ci ha detto che sentiva dolore. Non abbiamo voluto rischiare e abbiamo usato cautela.”

Il problema al ginocchio però non è l’unico avuto da Butler in questa serie. Fonti molto vicine ai T’Wolves infatti affermano che il texano ha iniziato il turno con un infortunio al polso, subito nell’ultima gara di stagione regolare contro i Denver Nuggets. Durante Gara 3 ha poi subito una distorsione alla caviglia.

Nonostante la sfortuna Butler ha chiuso i suoi Playoff facendo registrare 15.8 punti, 8 rimbalzi e 4 assist di media, dimostrando di essere il vero leader della squadra e una guida per i giovani compagni.

 

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  • Che sfiga, gli mancava solo la spalla o il gomito e faceva bingo!
    Butler è un po' l'anima e il limite di Minnesota; tra lui e gli altri (Gibson a parte che è un veterano), c'è troppa differenza di grinta e leadership.
    Ora che Towns e Wiggins hanno capito quanto sia importante lottare su ogni pallone, difendere e attaccare con aggressività, per giocare le partite che contano, la prossima regular season Jimmy dovrebbe farsi un attimo da parte e lasciare un po' di responsabilità in più ai due giovani, che devono sentirsi forti per essere forti.
    Finchè lui, che è un grande campione, ma non è Steph Curry o Lebron James, porta palla, prende sempre gli ultimi tiri, dice agli altri cosa fare, sarà dura che i due talenti tirino fuori il meglio di sè.

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Pubblicato da
Gherardo Dardanelli

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