Primo Piano

Rookie Ladder: Episodio finale

21 – Milos Teodosic ( ↓ 6 )

Ha saltato il finale di stagione proprio sul più bello, quando i Clippers si giocavano una disperata rimonta per i Playoff e lui arrivava da 5 partite in doppia cifra, tirando 21 su 43 dal campo e 13 su 27 dall’arco. Un infortunio al plantare del piede non ha permesso a Milos di scrivere il finale della sua storia in NBA?

In compenso, si sono rincorsi per tutte la stagione meme su una sua presunta (ma nemmeno tanto) passione per il fumo. Divertente. Quando Doc ti dice che non puoi farti un sigaro in panchina:

22 – Justin Jackson ( ↑ 3 )

Da quando a Sacramento hanno ufficialmente alzato la bandiera del tanking, JJ ha trovato più spazio. Ha iniziato tutte le partite di fine stagione per i Kings, spesso giocando nei minuti decisivi. A marzo ha fatto registrare il career-high (20 punti con 8 tiri), ma è solo uno dei tanti talenti grezzi che hanno i Kings. Ottima fisicità per la posizione (ala piccola), non altrettanta mobilità. Per trovare il minutaggio decisivo per un ulteriore step di crescita deve consolidare un tiro dall’arco più consistente (57 su 185 in stagione) ed evitare altre comparsate ai Reno Bighorns.

23 – Markelle Fultz ( NE )

Ha mostrato, nel poco minutaggio concessogli da coach Brown, alcuni dei lampi di quel giocatore scelto con la #1 solo pochi mesi fa. Per ora va bene così. Passiamo oltre per scongiurare altri pericoli.

24 – Royce O’Neale ( NE )

Un perfetto giocatore di complemento dalla panchina che coach Snyder è andato personalmente a scovare in Summer League. Non era mai entrato in questa classifica, ma ha ottimi numeri su 36 minuti, tira bene dappertutto, proprio solido. E su Twitter ha pubblicato il video di Shaq che gli consiglia di togliere la “E” finale al suo nome per far credere a tutti di essere suo figlio.

25 – Cedi Osman ( ↓ 4 )

Un infortunio a metà marzo al fianco ne ha condizionato il finale di stagione, dopo che era riuscito coi denti a strapparsi un posto in rotazione e il soprannome di #TheFirstCedi. Di farlo giocare in post-season coach Lue per ora non ne vuole nemmeno sentir parlare, ma sa fare tante cose oltre a segnarne 18 sui Knicks.

26 – Daniel Theis ( ↓ 4 )

Zero (0) partite da metà marzo in poi? A causa dell’esplosione del menisco del ginocchio sinistro?  No Daniel, vogliamo tirarti fuori l’AC Green che è dentro di te.

27 – Tyrone Wallace ( ↓ 7 )

Un finale di stagione molto strano. Dopo aver rifiutato un pluriennale coi Clippers, viene spedito in G League per far posto a Sean Kilpatrick. Torna al piano di sopra quando Doc Rivers si accorge che ha tutti i play in infermeria e far trattare la palla a DeAndre Jordan magari no. E in NBA ci sta eccome, non c’è dubbio: è lungo e sa proteggersi in penetrazione, attacca con aggressività e controllo dal palleggio, al ferro preferisce quasi chiudere con la destra, ma è mancino (ha il Problema Ben Simmons, insomma). Materiale grezzo molto interessante.

28 – Terrance Ferguson ( ↓ 4 )

Dal 2012 (anno delle prime e uniche Finals nella storia della franchigia dopo il trasloco da Seattle) in poi, OKC ha cercato di pescare di anno in anno quei pezzi più funzionali a completare il roster attorno alle stelle già presenti. La filosofia del GM Presti è quella del mai cedere prime scelte (quest’anno la loro prima scelta andrà a Minnie via Utah), ma non sempre ha pagato. È sì arrivato un titolare come Steven Adams in un pessimo Draft come quello 2013, ma anche giocatori al momento con un piede e mezzo fuori dalla lega come Perry Jones III, Archie Goodwin e Mitch McGary. In quale categoria finirà Terrance, dopo un’annata da rookie tra alti (career-high da 24 punti) e bassi (tanto maledetto garbage time)?

29 – Semi Ojeleye ( NE )

73 partite giocate e nessuna da titolare. 1150 minuti complessivi in stagione regolare, più di Royce O’Neale e Zach Collins. Il problema di Jesusemilore Talodabijesu detto Semi è che il 5 dicembre compirà 24 anni: quanti sono i reali margini di miglioramento? Non è uscito dalle rotazioni di coach Stevens nemmeno ai Playoff e Boston se lo godrà fino all’estate 2021: possibile che ne esca qualcosa di buono?

30 – Tyler Dorsey ( ↓ 7 )

Un po’ di stats dall’ultima partita stagionale degli Hawks, vi va? 28 minuti e 59 secondi per il rookie Damion Lee. Taurean Prince si è preso 25 tiri. Mike Muscala ha un tatuaggio di Super Mario Bros sulla spalla sinistra. Antonius Cleveland in 12 minuti si è beccato -20 di Plus/Minus. Fine.

Ora il career-high di Dorsey.

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Pubblicato da
Michele Pelacci

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