Special guest: Andre Ingram
Ovvero un perfetto sconosciuto prima che prendesse fuoco in faccia a Chris Paul e James Harden segnando 19 punti con 8 tiri. All’esordio in NBA. Il 19 novembre compirà 33 anni. Partite di un rookie con 19+ punti con massimo 8 tentativi dal campo e 3 dalla lunetta? Solo 5 nella storia NBA: Bojan Bogdanovic (2015), AJ Guyton (2001), Justin Jackson (2018), Shane Battier (2002) e Andre Ingram (2018). Viene da Richmond, Virginia, come Arthur Ashe, Tim Legler o Russell Wilson, e dopo 713 triple (record) in G League e 3901 punti (5° all time) ha stupito tutti.
É il terzo Ingram a debuttare in NBA. Prima di lui, il compagno di squadra Brandon solo un anno fa; per trovare l’altro dobbiamo fare un salto temporale di 60 anni. Joel McCoy Ingram giocò 23 partite ai Minneapolis Lakers nella stagione 1957-1958. Il suo massimo in carriera, 11 punti in una sconfitta casalinga contro i St. Louis Hawks di Bob Pettit, lo rende decisamente il 3° Ingram sui 3 che la NBA abbia mai visto. Ma lui è stato un Harlem Globetrotter, gli altri no.
Spazio domande
Alessandro Zullo su Twitter ci ha chiesto: “Sono esageratamente prudente se considero Dakari Johnson il futuro centro più forte della Lega? Dovrei allargare l’area di comparazione a tutti i ruoli?”
Risponde Michele Pelacci
Ciao Alessandro,
quando ho letto il nome di Dakari Johnson mi sono subito insospettito. Credevo fosse stato scelto a fine primo giro due paia di Draft fa (invece è la #48 al Draft 2015) e avesse debuttato già da tempo. Invece no. Dopo averlo pescato, i Thunder l’hanno tenuto in una camera iperbarica nota come Oklahoma City Blue, la squadra di G League dove tentano di riprodurre il genoma di Russell Westbrook ma riescono solo a cambiare nome (mancate, Tulsa 66ers e Asheville Altitude).
Ma non andiamo troppo indietro, ok? L’hanno già fatto, raccontando peraltro una storia bellissima. Dakari è migliorato tantissimo dal primo anno di G League; non è ancora andato in doppia cifra al piano di sopra, ma alla sua prima partenza nel quintetto titolare, a novembre contro i Clippers, ha chiuso con +26 di Plus/Minus. Negli highlights della sua partita, lo si vede catturare rimbalzi offensivi, stoppare Blake Griffin, difendere in modo competente il roll a canestro di DeAndre Jordan, correre in transizione con buona competenza, segnare perfino dalla media. Se continua a fare passi avanti, il suo ruolo nella lega se lo ritaglierà.
Se la risposta alla tua domanda è ovviamente negativa, sfrutto un ricamo della tua stessa ironia per riflettere su un altro quesito: può essere il miglior Johnson in attività? Vediamo un po’. Joe Johnson e Amir Johnson (sempre siano lodati) ormai sono alla frutta. Brice Johnson e Omari Johnson sono ben peggiori, e giocano entrambi per i Grizzlies. Vinnie Johnson, Magic Johnson, Dennis Johnson e Kevin Johnson sono tutti belli che ritirati: l’ultimo è addirittura l’attuale sindaco di Sacramento. Wesley Johnson è stato privato dell’anima da James Harden, quindi anche lui finisce dietro. (Posso citare Darius Johnson-Odom, un epurato del Process a Philadelphia ora in forza a Cremona? Grazie). Restano James Johnson di Miami, Tyler Johnson di Miami e Stanley Johnson di Detroit.
Sono tutti e 3 più forti di Dakari ora come ora, ma il primo ha 31 anni ed è cintura nera di karate quindi non dirò nient’altro su di lui. Il secondo è un contratto orrendo: è possibile che Pat Riley lo faccia rapire ed esportare nelle Filippine dove dominerà la lega col 41enne Stephon Marbury a caccia di altre statue? Possibile. Stanimal ha un soprannome così bello che lo sta sprecando. Il momento di transizione (sia il Draft 2018 che quello 2019 sembrano sprovvisti di Johnson) va sfruttato Dakari, vai e prenditi il la palma di miglior Johnson della lega.