Con la vittoria di questa notte gli Utah Jazz si sono assicurati il passaggio alle semifinali di Conference ai danni degli Oklahoma City Thunder dell’MVP Russell Westbrook.
Le fasi finali di Gara 6 sono state decisamente concitate, soprattutto a causa di una scelta arbitrale su una tripla di Paul George sulla quale non è stato fischiato fallo (“Perchè Gobert non avrebbe avuto alcun contatto con George se questo non fosse saltato lateralmente dentro lo spazio legale di Gobert” cita, su Twitter, l’account ufficiale degli arbitri NBA).
Oltre a questo, però, ci sono state anche tensioni extra-cestistiche quando, in due occasioni, Russell Westbrook ha avuto degli scontri con i tifosi Jazz a bordo campo: prima all’intervallo quando il #0 ha reagito ad un tifoso che gli ha urlato mentre stava rientrando negli spogliatoi, chiedendo poi ad una guardia di allontanare quella persona, e poi anche a fine partita quando ha colpito, facendo cadere a terra, il cellulare di uno spettatore.
Intervistato nel postpartita, quindi, Westbrook non ha perso occasione per lamentarsi dell’atteggiamento dei tifosi di casa:
Penso si tratti di qualcosa che deve essere portato all’attenzione. Sono stanco di giocare e sentire i tifosi che dicono il c***o che gli pare. Non ci sto. Se fossi in strada, non verrebbero da me a dire qualsiasi cosa, perchè io non sono quel tipo di persona. Quindi deve essergli impedito di dire quello che vogliono e di mancare di rispetto a me e agli altri, specialmente qui nello Utah.
Nel continuare l’intervista poi l’MVP in carica ha anche commentato la scelta arbitrare di non fischiare il fallo su Paul George:
Non vi dirò i dettagli di ciò che ho visto, sono sicuro che ci penserà la lega. Ma è chiaro che gli sia corso incontro e che ci abbia sbattuto contro. Mi dispiace per [Ron Garretson (l’arbitro della gara ndr.)]. Si è trattato di una sfida combattuta, di una gara estremamente fisica. Non voglio dire che questa scelta abbia condizionato la nostra stagione perchè Paul sarebbe potuto andare in lunetta e mentterne solo uno o due, chi lo sa. Ma so che avrei voluto vedere Paul George tirare quei liberi. Penso che sia una di quelle giocate in cui la maggior parte delle persone, dopo averla vista, penserebbe ‘Beh qui avrebbero dovuto fischiare un fallo’“
Per OKC è ora il tempo di capire quale sarà il futuro, con la scelta di Paul George che condizionerà tutta la free agency nell’attesa di capire se i Big Three, che in questa stagione hanno reso per la maggior parte del tempo sotto le aspettative, rimarranno insieme.
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Per lui, MVP in carica e' duro accettare, ancor più' dell'eliminazione, di aver perso il confronto con un rookie, che ha segnato quanto lui, ma con molti, molti meno tiri. George esce molto ridimensionato, grazie alla difesa di Crowder e all' esagerazione di Wes.