La serie di Eastern Conference Semifinals tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers ieri si è finalmente scaldata, dopo tre affermazioni dei Biancoverdi nelle prime tre partite. I Sixers hanno avuto uno scatto d’orgoglio e si sono portati sull’1-3, grazie a un’epica prestazione dello starter “per caso” TJ McConnell. La contesa è stata elettrica anche dal punto di vista fisico, con diversi contatti al limite. In particolare, a pochi minuti dal termine della prima metà gara, la quasi-rissa tra Terry Rozier e Joel Embiid. La point guard dei Celtics, che sta sostituendo con profitto l’infortunato Kyrie Irving nello starting five, ha gettato acqua sul fuoco nel post-partita.
Rozier il duro
Queste le dichiarazioni di Rozier in merito al confronto con Embiid:
“Io vado in campo per divertirmi e per dare il massimo. Non ho paura di nessuno. Di nessuno al mondo. Per me questa serie Playoff è l’esito di tanto duro lavoro, svolto sia in estate che durante la regular season. Voglio che il mio sogno prosegua, non ho intenzione di fermarmi qui e di farmi condizionare da questioni non di gioco.”
Embiid ha replicato in modo più tagliente:
“Ha cercato di darmi due pugni, ma è così basso che è non è riuscito a colpirmi in faccia.”
Da segnalare un altro episodio avvenuto in Gara 4, che ha visto sempre Embiid protagonista. Il centro camerunese, dopo un uno-due fatto di ottima difesa e successiva schiacciata sul ribaltamento di fronte, ha sfoderato tutto il proprio talento nel trash-talking rivolgendo una frecciata a Marcus Morris. L’ala grande dei Celtics ha replicato facendo segno “3 a 0” con le mani.
Appuntamento, per una vibrante Gara 5, nella notte tra mercoledì e giovedì.
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Embiid sta deludendo le aspettative e per questo si esalta per aver segnato dopo un rimbalzo in attacco, come se avesse messo un canestro decisivo.
E' nervoso perchè si aspettava di vincere facile solo perchè è forte e soprattutto, non credeva di essere marcato così bene, non solo dall'all star Horford, ma anche da Marcus Morris.
Embiid è un talento indiscusso, ma non è ancora il giocatore che domina l'NBA, parla troppo, tira troppo, twitta troppo..
Se vuole diventare veramente un campione, dovrebbe prendere esempio da Duncan, Olajuwon, Malone, concentrandosi su quelle piccole cose che rendono un lungo NBA un vero grande!