Eroe per una notte (intanto una; poi si vedrà): TJ McConnell è il trascinatore dei Philadelphia 76ers nella vittoria in Gara 4 della serie di Eastern Conference Semifinals contro i Boston Celtics. Il play al terzo anno, inserito in quintetto da coach Brett Brown al posto del calante Robert Covington (8-29 al tiro nelle tre partite precedenti), ha chiuso con una sfavillante prestazione da 19 punti, 7 rimbalzi, 5 assist, 9-12 al tiro e +18 di Plus/Minus. McConnell si è rivelato chiave di volta tattica della gara, con Ben Simmons sgravato da compiti in fase di impostazione e più libero di agire da slasher (19 punti e 13 rimbalzi; miglior match della serie per lui).
Queste le dichiarazioni a fine partita dell’indemoniato McConnell:
“Ho attaccato sempre il canestro, ogni volta che ho anche solo intravisto lo spazio per farlo. Lo stesso ho fatto con i tiri da più lontano: non ho mai esitato. Penso che i nostri tifosi siano i migliori della NBA: stasera mi hanno dedicato un coro e per me è stato un momento speciale. I fan ci hanno sempre fatto sentire la loro presenza, nei momenti difficili e ora che siamo in ascesa.”
D’accordo coach Brown:
“Lo spirito di Philadelphia è vivo e vegeto. Siamo duri a morire.”
I Sixers giocano la prima partita da Sixers da qualche tempo a questa parte – merito di Boston, ovviamente, se erano andati fuori giri – e controllano l’andamento del match dal terzo quarto in poi, dopo un primo tempo equilibrato. I Celtics, superati sul 39-38 a 2.40 dal termine della seconda frazione, non riescono più a contro-sorpassare, nonostante un Jayson Tatum ancora una volta eccellente (20 punti, 4 rimbalzi e 4 assist, con 7-16 al tiro; miglior realizzatore di squadra). Il top scorer assoluto di Gara 4, però, è l’ala grande croata dei Sixers Dario Saric. Il lungo europeo chiude con 25 punti e 8 rimbalzi in 39 minuti d’impiego. 15 punti+13 rimbalzi per Embiid, sponda Sixers; 10+10 per Horford, lato Celtics. 9 punti in 25 minuti per il nostro Marco Belinelli.
Da segnalare l’alterco insorto tra Embiid e Terry Rozier, tra i quali sono volati colpi al limite in chiusura della prima metà della gara. Questo il commento del centro africano in merito:
“Ha provato a darmi due pugni, ma è troppo basso e non è riuscito a prendermi in faccia.”
Gara 5, in programma a Boston nella notte tra mercoledì e giovedì (ore 2 italiane) si preannuncia rovente.
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Ottima difesa di Philadelphia, contro un attacco biancoverde abbastanza prevedibile e lento a far girar la palla, Tatum a parte, ancora il migliore dei suoi.
Rozier può fare qualcosa in più in attacco, anche Horford, anche se, il suo notevole impegno difensivo, per lui è più difficile.
Brown senza atletismo, a causa del suo infortunio, è un po' troppo limitato in attacco, forse era meglio fargli saltare questa gara.
Poco male, i Celtics hanno fatto quello che dovevano fare, cioè vincere le prime due in casa e provare a vincerne almeno una delle due fuori e ora tornano al TD Garden in vantaggio per 3 a 1. Basta una vittoria, su 3 tentativi possibili, ma speriamo di vederla subito in gara 5.
Bisogna dare il massimo, senza pensare al dopo, giocando come se fosse una finale, Lebron è già seduto che li aspetta.