Archiviata la sonora sconfitta di Gara 1 i Cleveland Cavaliers potrebbero passare alle contro mosse per rimettere in piedi la serie in Gara 2, dopo che i Celtics sono sembrati di un altro livello nella prima partita al Garden, sopratutto dal punto di vista dell’intensità. Uno degli aggiustamenti che Tyronn Lue dovrebbe fare è quello di riproporre il centro Tristan Thompson in quintetto in modo da chiudere un po di più l’area ed evitare che Al Horford possa nuovamente dominare sotto canestro, o almeno renderglielo più difficile (20 punti per l’ex Atlanta con 6/6 da 2 punti)
TT è storicamente un problema per il dominicano dei Boston Celtics ,che fin dai tempi degli Atlanta Hawks ha sempre sofferto la sua fisicità e il suo continuo movimento, soprattutto a rimbalzo offensivo. In Gara 1 in effetti il centro dei Cavs ha raccolto 11 rimbalzi di cui 4 offensivi in solo 20 minuti di gioco convertendone un paio direttamente a canestro.
La scelta iniziale di partire con Kevin Love come centro era stata fatta, come spesso in stagione, con l’intento di creare delle migliori spaziature e lasciare molto spesso l’area libera alle penetrazioni di LeBron James, ma questo assetto non ha pagato i dividendi sperati e per questo motivo Lue potrebbe decidere di fare qualche cambiamento. Da vedere chi l’allenatore “sacrificherà” per lasciar spazio al prodotto di Texas: gli indiziati sono ovviamente Kyle Kover e J.R. Smith che durante la stagione sono più volte entrati e usciti dallo starting five.
Da verificare anche le contromosse di Brad Stevens, che con l’inserimento di Thompson in quintetto da parte dei Cavs potrebbe decidere di riportare Aron Baynes tra i primi 5 come nella serie contro i Philadelphia 76ers. Questo permetterebbe a Horford di non dover spendere troppe energie a battagliare sotto canestro con Thompson, ma priverebbe, almeno all’inizio, i Celtics di un ottimo difensore su LeBron James come lo è stato Marcus Morris in Gara 1, oltre ai 21 punti e 10 rimbalzi.
Si sa ai Playoff gli aggiustamenti possono fare la differenza e gli allenatori spesso giocano come in una partita a scacchi fatta di mosse e contromosse, da verificare fin da Gara 2 quali saranno più efficaci.
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