Serie in parità sull’1-1
Le Western Conference Finals tra Houston Rockets e Golden State Warriors potevano sembrare già indirizzate dopo la netta affermazione (119-106) di GS in Gara 1 (giocata in trasferta). I texani, invece, riescono a sfruttare il fattore campo in Gara 2 e battono la squadra della Baia 127-105, infliggendo ai Warriors una delle sconfitte più pesanti della stagione. I Rockets stanotte sono tornati la squadra schiacciasassi che ha incendiato la regular season (65 vittorie e 17 sconfitte prima dei Playoff), per la gioia di coach Mike D’Antoni che ha commentato così:
“Quando giochiamo la nostra pallacanestro possiamo battere chiunque, in stagione regolare come in post-season.”
In difesa Houston ha fatto un lavoro decisamente migliore rispetto a Gara 1 (Golden State tenuta a 9-30 da tre punti; solo 16 punti con 1-8 dall’arco per Steph Curry e 8 punti con 2-4 per Klay Thompson). Ma è in attacco che il motore è tornato a girare al massimo: 27 punti per Harden (pur con un brutto 3-15 dal perimetro), 27 anche per Gordon (8-15 dal campo, 6-9 da tre, 5-5 ai liberi, +29 di Plus/Minus), 22 per PJ Tucker (8-9 dal campo, 5-6 al tiro pesante), 19 per Ariza, 16 e 6 assist per Chris Paul. L’appello del Barba, che dopo Gara 1 aveva chiesto maggior supporto da parte dei compagni, non è caduto nel vuoto.
A proposito di Harden: la guardia dei Rockets è ufficialmente nel novero dei tre finalisti per il premio di MVP della regular season. Pur essendo in buonissima compagnia – con LeBron James e Anthony Davis – il Barba è il favorito numero uno per la vittoria dell’award (30.4 punti e 8.8 assist di media in stagione regolare).
In casa Warriors l’unico a salvarsi – e a giocare una super-partita da vero predicatore nel deserto – è Kevin Durant. KD, dopo i 37 punti in Gara 1, ne piazza 38 (13-22 al tiro) in Gara 2. Coach Steve Kerr non cerca scusanti per la brutta prestazione dei suoi:
“Ci hanno strapazzati per tutta la partita. I Rockets non potevano permettersi di perdere di nuovo; hanno messo in campo la forza della disperazione. Noi no e siamo stati battuti nettamente.”
Houston ha preso il largo già nel secondo quarto (64-50 il parziale al termine della prima metà di gioco) ed è rimasta in vantaggio in doppia cifra per quasi tutto lo svolgimento del match, allargando il distacco anche nel garbage time (32-26 il parziale dell’ultima frazione).
Domenica notte alle 2 italiane c’è Gara 3, con la serie che si sposta a Oakland. Houston, con un’eventuale nuova vittoria, ribalterebbe definitivamente l’inerzia andandosi a prendere il fattore campo.
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