Entrando nella post-season 2018, in ben 32 occasioni a livello di Finali di Conference si sono verificate situazioni di perfetta parità (2-2) dopo i primi quattro episodi e, in 28 di queste, chi si è aggiudicato la Gara 5 ha poi vinto la serie. Gli Warriors sono pronti a tirare fuori gli artigli per rimettere in discussione l’esito finale e giocarsi tutte le chance in Gara 7, in Texas.
Steve Kerr, nell’immediato post-partita, cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno:
“Dobbiamo mostrare maggior disciplina. Potrò sembrare pazzo, ma sono davvero contento del punto cui siamo arrivati finora. Da ciò che vedo sul campo, stasera abbiamo difeso splendidamente, facendo tutto il necessario. Abbiamo semplicemente perso troppi palloni. […] Se ci assestiamo un po’, saremo in grande forma. I nostri sono arrabbiati, penso sappiano che avremmo potuto vincere questa partita, come d’altronde Gara 4. Sono arrabbiati, com’è giusto che sia. Sono agonisti. […] Siamo nella peggior condizione da due anni a questa parte, cioè da quando Kevin Durant è con noi e ci troviamo a due vittorie dalle Finals NBA. È piuttosto buono come ‘peggior scenario’ nel quale trovarsi. Siamo lì e sono estremamente fiducioso per il prosieguo della serie, dobbiamo solo giocare con maggior lucidità.”
Draymond Green torna con la mente alla sanguinosa palla persa a 5″ dalla sirena finale, sul 96-94 Rockets:
“L’ultimo possesso? Avremmo dovuto segnare, ma ho perso la palla, non c’è molto altro da aggiungere. Volevamo far arrivare la palla in mano a Steph e l’abbiamo fatto, poi lui me l’ha passata e io me la sono fatta sfuggire. Niente più e niente meno. La fiducia fa parte del nostro gruppo, questi siamo noi. Sappiamo ciò di cui siamo capaci, sappiamo di poter vincere due partite e credo che una percezione del ‘ci siamo già trovati in questa condizione in passato’ sia sempre positiva, perché abbiamo esperienza di quello che dobbiamo fare [per gestirla al meglio]. Ripensando a ciò che abbiamo sprecato nelle ultime due partite, si può dire che abbiamo buttato due probabili vittorie. Lo sappiamo e siamo consapevoli degli aspetti sui quali possiamo e dobbiamo migliorare.”
Steph Curry ha visto CP3 replicare la sua esultanza plateale, lo ‘shimmy move’:
“Era meritato. Se tu puoi fare lo shimmy davanti ad altri devi accettare che altri lo facciano a te. Io continuerò a farlo e forse per lui varrà lo stesso. Ha segnato tiri difficili ma devi conviverci, onestamente: tanti palleggi in isolamento. […] In fin dei conti, un buon attacco ha la meglio su una buona difesa sette giorni su sette, ma li hai fatti lavorare, e devi continuare così. Lasciamo da parte il suo infortunio, […] sono una squadra talenuosa e chiunque tocchi la palla è una minaccia. Quei tiri che [Paul] ha messo nel terzo quarto per tenere [Houston] a contatto hanno fatto la differenza nella partita.”
Per la prima volta dal 2016, quando ribaltarono lo svantaggio 1-3 nella serie delle Western Conference Finals contro Oklahoma City a Gara 7, gli Warriors si trovano con le spalle al muro, attesi da due elimination game consecutivi.
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