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NBA, qui Celtics: “Il dolore fa parte del percorso”

La stagione dei Boston Celtics è giunta al termine, ancora una volta, per mano di LeBron James. Una stagione travagliatissima dal punto di vista degli infortuni, che hanno costretto la squadra a fare a meno di Hayward per tutta la stagione e di Irving per l’intera post-season. Due infortuni pesantissimi a cui si aggiungono i problemi avuti da Smart, Larkin e Theis.

L’annata dei Celtics resta comunque estremamente positiva, visto il mancato accesso alle Finals per una sola vittoria, nonostante l’assenza delle star della squadra. Il merito maggiore va dato senza dubbio a Brad Stevens, capace di costruire un gruppo solidissimo. Il percorso, però, è solo all’inizio. Parola di Brad:

“Siamo stati davvero fortunati a migliorare continuamente in queste ultime due stagioni. Ma quando finisce è doloroso: fa parte del percorso, quindi dobbiamo prenderlo come uno stimolo.”

L’intenzione è quella di ricominciare il prima possibile:

“Non vedo l’ora dell’inizio del training camp. Saranno degli allenamenti divertenti, ne sono sicuro.”

Fra le note più positive della stagione dei Celtics c’è di sicuro Jayson Tatum, apparso estremamente sicuro dei suoi mezzi nonostante questa sia stata la sua prima stagione in NBA. La schiacciata in faccia a LeBron è uno dei momenti Playoff dei Celtics da salvare:

“Volevo vendicarmi per i due tiri che mi ha segnato in faccia a Cleveland. Non volevo mancargli di rispetto, era solo l’emozione del momento.”

Tatum ha parlato poi del post-partita, quando James gli si è avvicinato, abbracciandolo:

“Per me è stato un momento speciale. È il mio primo anno nella lega, sono cresciuto guardando giocare LeBron. Essere in grado di competere con lui ed andare a qualche tiro dal riuscire a batterlo è qualcosa che non dimenticherò mai.”

Fra i leader silenziosi dei Celtics, il nome di Al Horford spicca su tutti. L’ex giocatore degli Hawks è stato fra gli elementi più affidabili di Brad Stevens durante la post-season, insieme proprio a Tatum, cui ha rivolto un elogio:

“Incredibile. Per qualcuno alla prima stagione in NBA, dove credo abbia giocato quasi ogni partita, ed essere in grado di segnare quei tiri, resistendo alla pressione dei Playoff, giocata dopo giocata, facendosi trovare sempre pronto. Non avrei mai creduto che fosse in grado di giocare ad un livello così alto.”

 

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Pubblicato da
Simone Trunfio

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