Golden State Warriors

Risultati NBA: la finale sarà ancora Golden State Cleveland, Houston si arrende in Gara 7

(2) Golden State Warriors 101-92 Houston Rockets (1)

Golden State vince la serie 4-3

Si torna al Toyota Center di Houston per la seconda Gara 7 di queste emozionanti Finali di Conference. Purtroppo per entrambe le squadre non ci sono buone notizie dall’infermeria, e sia Andre Iguodala che Chris Paul non sono della partita. I quintetti rimangono quindi quelli di Gara 6 con Kevon Looney per l’ex Philadelphia 76ers e Eric Gordon che parte nello starting five per sostituire il 9 volte All-Star.

Houston parte aggressiva sia in attacco che in difesa e Steve Kerr si trova ad affrontare la prima difficoltà della partita, i due falli di Klay Thompson dopo solo 1 minuto. L’inizio è concitato, con tanti errori banali da una parte e dall’altra, ma al minuto 8 Harden segna da tre punti e subisce il terzo fallo del tiratore degli Warriors. 10-9 e Thompson che è costretto a sedersi in panchina.

Per diversi minuti la partita diventa un flipper, con le due squadre che corrono da una parte all’altra del campo e la partita che si ferma solamente a 4 minuti dal termine dopo il primo acuto di KD (autore in precedenza anche di un insolito 0/2 al liberi). 18-14 Houston Rockets. Il ritmo continua ad essere forsennato e il primo quarto si conclude con il punteggio di 24 a 19, già 14 i punti di James Harden.

Kerr assolutamente non soddisfatto della propria squadra decide di rischiare Thompson fin da subito, ma il risultato non è quello sperato, con i Texani che volano sul +11 facendo diventare il Toyota Center una vera e propria bolgia.

La partita si incendia e le due squadra nei due minuti successivi segnano 20 punti equamente divisi, con Clint Capela che finalmente riesce ad incidere sulla partita anche nella metà campo offensiva. I Rockets provano la prima fuga a 5 minuti dalla fine andando sul +15, costringendo un furioso Steve Kerr a chiamare l’ennesimo timeout. Golden State riesce a tornare sotto la doppia cifra di svantaggio, ma un canestro allo scadere di Eric Gordon in coast to coast fissa il punteggio di fine primo tempo sul 54 a 35 per i padroni di casa. 16 Per Harden e 14 per la coppia Capela-Gordon, per gli ospiti 13 di Durant e 12 di Thompson

Il terzo è stato il quarto di Golden State per tutta la stagione e dopo 5 minuti la differenza tra le due squadre si è già dimezzata, con i Rockets che guidano di solamente 5 lunghezze, cavalcando una striscia  di 16 conclusioni da tre punti sbagliate consecutive a cavallo fra secondo e terzo quarto.

Houston non segna più e la partita diventa piuttosto fisica, sfuggendo anche un po’ ai tre arbitri che chiudono un occhio davanti a diversi contatti sanzionabili. Golden State trova la parità e il vantaggio con due triple di Durant e Curry. Arriva poi la fiammata di Steph Curry che segna altri 8 punti consecutivi e porta i suoi avanti di 9 lunghezze.

Il terzo quarto si chiude 76-69 per la squadra della Baia che ha ancora una volta preso il largo in questa frazione con un parziale di 33 a 15, in cui i Rockets non sono mia riusciti a trovare il canestro da oltre l’arco (0/14 a fronte del 7/12 di GS)

Houston continua nella sua siccità offensiva cavalcando una striscia di 25 errori consecutivi da tre punti mentre la squadra di Steve Kerr raggiunge la doppia cifra di vantaggio.

I vincitori della regular season provano un ultimo arrembaggio finale per recuperare lo svantaggio, ma ogni  tentativo viene rispedito al mittente dalla pioggia di triple degli Warriors e dall’hack-a-Capela che toglie quel poco di ritmo ritrovato da Houston.

Il punteggio finale è 101-92, con James Harden e compagni che pagano ancora un nettissimo calo nel secondo tempo con un crollo vertiginoso delle percentuali da tre punti e una difesa che non è più stata in grado di arginare l’attacco dei campioni in carica, a tratti inarrestabile.

Sarà quindi Golden State Cleveland l’atto finale, per la quarta stagione consecutiva, con i campioni in carica alla ricerca del repeat. Gara 1 nella notte tra giovedì e venerdì. Finalmente siamo arrivati all’epilogo.

 

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Francesco Grisanti

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