La performance di Tristan Thompson in questa Gara 1 delle 2018 NBA Finals sarà forse ricordata per il suo ultimo scontro con Draymond Green, anche se non è stato questo il motivo per cui il centro dei Cleveland Cavaliers è stato espulso dalla gara.
Il pomo della discordia si è verificato quando, con i Golden State Warriors in vantaggio per 122-114, ad ormai appena 10 secondi dalla sirena finale, la guardia Shaun Livingston ha tentato una conclusione a canestro, quando le sorti dell’incontro si erano ormai decise.
Questo gesto è stato decisamente poco apprezzato da Tristan Thompson, che si è letteralmente lanciata addosso all’avversario, provocando il fischio dell’arbitro, che ha comminato il secondo flagrant foul e la sua relativa espulsione dal parquet.
Il giocatore, nel corso delle interviste post gara, ha tentato di ricostruire la vicenda, negando di aver deliberatamente cercato il fallo.
“Shaun è intelligente, e lo sa. Forse stava cercando di aumentare i suoi punti. Ma era una cosa davvero stupida da fare.”
Shaun Livingston avrebbe potuto semplicemente cercare di perdere tempo fino al termine dalla gara, ma Steve Kerr, tuttavia, è soddisfatto di come il suo giocatore si sia preso il tiro, perché è quello che le regole del gioco dettavano da lui.
“Il gioco consiste nel tentare di fare canestro, e se qualcuno si è offeso perché stai giocando e le regole non vietano di giocare, allora penso che sia sciocco fermarsi. Se il cronometro è spento, allora non fai giustamente nulla, ma se il cronometro è acceso, devi prenderti un tiro, non so perché ci sia questa consuetudine che ti dice che dovresti smettere di giocare.”
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