NBA Finals

NBA Finals, Warriors a un passo dal Repeat: le reazoni a caldo

I Golden State Warriors, usciti vincitori anche da Gara 3, sono ora a un passo dal terzo titolo in quattro stagioni.

Il successo maturato alla Quicken Loans Arena ha permesso alla squadra della baia di tenere aperta la striscia di 19 serie consecutive di Playoff con almeno una vittoria in trasferta.

Draymond Green si attendeva un atteggiamento diverso da parte dei Cavs sin dalle prime battute e Golden State non si è fatta cogliere impreparata. Le parole di Green nell’intervista flash sul campo ai microfoni di ESPN:

“Ci battiamo. Resisti al primo colpo e devi aspettartelo, poi abbiamo capito la situazione e provato lo strappo. Loro hanno ritentato con una seconda volta e abbiamo risposto ancora presenti  […] Nel secondo tempo, poi, abbiamo preso il controllo. […] Non è importante ‘fare cappotto’, ciò che conta è che abbiamo un’altra partita da vincere e vogliamo chiudere i conti alla prima opportunità. Non è necessario pensare al bisogno di completare lo sweep per la storia, ma desideriamo cogliere al volo la chance e far si che la serie non debba tornare ancora a Oakland.”

La partita di Durant  ha sorpreso particolarmente Green

“La prestazione  di KD è sembrata in tutto e per tutto un déjà vu della Gara 3 dello scorso anno, a partire dal punto del campo da cui ha tirato oltre l’arco, anche se leggermente diverso stavolta. Ha preso le redini della gara e sappiamo che Gara 3 è una delle partite più importanti all’interno della serie e lui è stato per noi una costante, l’anno scorso come in quest’occasione.”

L’ex Thunder, protagonista di serata in casa Warriors (43 punti, 13 rimbalzi e 7 assist con 15-23 dal campo), allontana i riflettori:

“Io sono qui per giocare a basket. Non voglio sottovalutare alcunché, ma non è mia intenzione comportarmi come se questa fosse la fine del percorso. Da domani torneremo al lavoro. Devo restare concentrato fino a che non chiuderemo i conti. Non penso al peso della responsabilità. Devo avere pazienza al tiro ma mettere intensità a difesa e a rimbalzo. La somiglianza con la tripla dell’anno scorso? Non fraintendetemi, ogni volta che segno un tiro sono eccitato, ma ho pensato solo alla partita sino al suono della sirena finale. […] [In squadra] siamo un pò bambini nelle reazioni a caldo ed è  strano nella NBA, tra professionisti, ma porta gioia ed è l’essenza degli Warriors: divertirsi e al contempo, mantenere la calma e il controllo.”

KD dispensa complimenti rivogendosi in modo particolare a Curry, autore della tripla che ha girato l’inerzia del match a favore dei californiani:

“Soprattutto ripensando alle difficoltà che stava attraversando al tiro, ciò che mi colpisce è l’inerzia della partita, che a partire da quel momento è passata a nostro favore. So che gli avversari hanno segnato da tre subito dopo, ma hanno avuto bisogno di tre o quattro tiri per metterne uno. La partita ha preso una piega diversa dopo la tripla senza coscienza di Steph, noncurante degli errori precedenti. È ciò che adoro di lui.”

Steve Kerr riconosce una volta di più il privilegio di allenare un gruppo unico:

“Siamo assai profondi, molti ragazzi [del roster] possono darci una mano e stanno tutti contribuendo in maniera attiva. Dovremmo tornare a KD forse, che dite? Ciò che ha fatto là fuori ha dell’incredibile. Nessun altro al mondo segnerebbe tiri come quelli che si è preso stanotte.”

La leadership di Durant ha fatto passare in secondo piano la ‘serata no’ di Thompson e Curry (7-27 combinato per gli Splash Brothers). Il commento di Kerr:

” Questo è il bello di questa squadra e il lusso di avere diversi realizzatori. Ognuno di loro avrà serate del genere. Steph avrà anche fatto registrare quei numeri, ma come sempre ha segnato i tiri cruciali e trova sempre il modo di fare la giocata, anche nelle notti più complicate. È un lusso invidiabile per un allenatore, senza dubbio.”

 

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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