Con gli scandali della NCAA, il potenziamento della G League e una crescente voglia di tornare a giocarsi subito la carta NBA, i liceali stanno tornando. L’età minima di 19 anni, introdotta nel 2006, per ora continua a esserci, ma si sono moltiplicate le soluzioni per riempire l’anno successivo al diploma di high school con qualcosa che non sia l’università.
Al Draft NBA 2018 sono eleggibili due giocatori provenienti dal liceo: Anfernee Simons, classe 1999, e Mitchell Robinson, classe 1998. Entrambi originari della Florida: il primo di Altamonte Springs, il secondo di Pensacola. Simons ha trascorso un post-graduate year alla IMG Academy, una prep school sportiva, mentre Robinson ha addirittura saltato la stagione 2017-2018, allenandosi in privato, dopo aver rinunciato all’anno di college. Conosciamoli meglio.
Anfernee Simons
Squadra: IMG Academy (Bradenton, Florida)
Ruolo: Combo Guard
2017-18 Stats per game: 21,6 points, 4,0 rebounds, 3,7 assists
Punti di forza
Anfernee Simons, alto 1,90 per 85 chili, è una combo guard atletica e dinamica. Grazie a un interessante mix di esplosività e fondamentali, sa crearsi il tiro dal palleggio, attaccare il ferro per andare in schiacciata (salta 105 centimetri da fermo) e concludere dall’arco. Questa notevole versatilità in attacco e un range di tiro assolutamente profondo per un giocatore della sua età (ha appena compiuto 19 anni) lo rendono un elemento multidimensionale, in grado di essere un elettrico realizzatore ma anche un playmaker ricco di IQ per mettere in ritmo i compagni.
Qui, dopo aver ricevuto palla, Simons esplora il perimetro per concludere creandosi il tiro dal palleggio.
Rapido e fluido in campo aperto, capace di cambiare direzione e velocità in transizione, nel gioco a difesa schierata può essere esplosivo nel primo passo, battere i cambi su di lui con fulminei crossover e spostamenti laterali. Se non arriva al ferro, finalizza con morbidi floater. In difesa lo agevolano la rapidità di piedi e una notevole apertura di braccia, 206 centimetri, con cui intercetta passaggi, spazza i tabelloni a rimbalzo o si incunea nel palleggio dell’avversario per rubar palla. A livello psicologico, mostra un’elevata fiducia in se stesso, è consapevole di dover lavorare tanto ma il carattere non gli manca.
Sì, la dinamite nelle gambe non manca a questo ragazzo.
Punti deboli
Simons nasce come shooting guard ancor prima che come point guard, deve migliorare molto nel playmaking e quindi nel processo decisionale palla in mano. A volte va in difficoltà se ben pressato, porta il suo gioco troppo lontano da canestro esponendosi facilmente a raddoppi e chiusure, perde palla banalmente. Necessita di una forte crescita in pick-and-roll e pick-and-pop, dove comunque non inizia da zero. Nelle conclusioni, spesso si affida troppo al suo floater, mentre invece deve sviluppare una migliore abilità a procurarsi falli. Al tiro, il rilascio è ancora lento.
Non quella che si dice una gestione ottimale della palla…
Anche in difesa è lecito attendersi da lui progressi sulla palla. In chiave NBA, tuttavia, la sua lacuna principale riguarda il fisico, ancora troppo leggero per reggere il confronto con i pari ruolo che troverà tra i professionisti. Già adesso soffre i contatti con gli avversari fisicamente più pronti, permette troppe penetrazioni e tende a non marcare stretto i tiratori lungo l’arco. Il passaggio liceo-NBA non è mai semplice e il lavoro da fare è cospicuo.
Qui sbaglia completamente il floater.
Upside
I paragoni lo affiancano al primo Lou Williams e a Dennis Schroeder. Lui studia Donovan Mitchell e CJ McCollum, senza disdegnare Jamal Crawford e Damian Lillard. Ma la realtà è che Anfernee Simons è il vero “uomo del mistero” di questo Draft. In NBA dovrà essere una point guard in grado di segnare, un profilo molto comune nella lega di oggi, in grado di reggere il confronto fisico con almeno due ruoli e di difendere sul perimetro, dove la sua wingspan può tornare molto utile. In attacco, la chiave sta nell’equilibrio nella gestione delle fasi in cui correre e quelle in cui è necessario un rallentamento. Far fede al suo nome di battesimo, scelto dai genitori grandi fan dei Magic in onore di Penny (tra l’altro, è stato compagno di squadra di Jayden Hardaway, figlio della gloria di Orlando), non sarà semplice.
Draft projection
Simons va giudicato in prospettiva e chiunque lo sceglierà, lo dovrà fare per il futuro, non certo per avere un apporto immediato. Questo favorirebbe le franchigie nelle condizioni di offrire pazienza e possibilità di crescita. Le previsioni più ottimistiche del Draft lo danno poco dopo la metà del primo giro: gli Atlanta Hawks, in piena ricostruzione e con uno Schroeder in dubbio, potrebbero prenderlo con la scelta numero 19, o con la 30, se fosse ancora libero. Se fosse scelto da Milwaukee, dove però avrebbe meno spazio, salirebbe alla 17, a meno che non scivoli al secondo round e allora aumenterebbero le quotazioni della “sua” Orlando alla 35. Meno probabili ma non da escludere Chicago alla 22 o Brooklyn alla 29.