Le ultime NBA Finals sono state occasione, per LeBron James, di aggiungere alcune pagine alla storia del gioco, per arricchire la sua “legacy”, la sua eredità. Il suo sforzo immane e i suoi numeri da record però non sono serviti di fronte allo strapotere dei Golden State Warriors. La sconfitta contro Curry e compagni ha portato a 3-6 il record di LeBron alle Finals, il che ha contribuito ad alimentare dubbi sul suo atteggiamento in campo. Uno dei più duri nei commenti è stato Kobe Bryant.
L’ex stella dei Los Angeles Lakers, prima di Gara 3, aveva parlato così a Bleacher Report:
“Sta lavorando troppo. Dovrebbe fare di meno e cercare di coinvolgere maggiormente i suoi compagni.”
Come sappiamo non è andata come suggeriva Kobe e i Warriors hanno completato lo sweep ai danni dei Cavs e si sono laureati Campioni NBA. La sesta sconfitta alle Finals, come detto, ha dato vigore ai critici di LBJ che hanno definito il 4-0 subito come “un’altra ammaccatura nell’eredità di LeBron”.
Ma dare una definizione esatta di quello che significa “legacy” non è facile e soprattutto non è universale.
Sempre Bleacher Report, durante la serie di finale, ha contattato alcune ex superstar per chiedere loro cosa intendono per eredità in NBA.
Ancora una volta, il più duro è stato Bryant il quale ha affermato che i lasciti in NBA, sono stabiliti dai titoli vinti, infischiandosene dei motivi per cui si perde. Mentre molti analisti ed ex giocatori (tra i quali Isiah Thomas e Chauncey Billups) hanno accusato il supporting cast di Cleveland, Kobe ha analizzato il modo di giocare di LeBron.
“Dico questo perché anche io ero come lui. Phil Jackson mi diceva sempre che dovevo fare di meno e quando io gli contestavo il fatto che i miei compagni, in quel momento, non erano all’altezza lui mi rispondeva che era compito mio spingerli oltre i loro limiti.”
Ma è davvero colpa di LeBron se Rodney Hood e Jordan Clarkson sono stati pessimi? O se Kyle Korver si è scordato di essere un grande tiratore? Oppure, è solo merito di LeBron se i Cavs hanno giocato un’altra finale?
“Legacy” è solo una parola, che come tale non può racchiudere tutte le sfaccettature di una vicenda. Parla solo di titoli, di numeri grezzi, senza andare in profondità. La verità è che non ci sono verità assolute. Perché l’eredità è negli occhi di chi guarda.
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Kobe sa bene cosa vuol dire giocare da solista, la differenza è che LeBron ha sempre avuto la capacità indiscussa di innalzare il livello dei compagni. Una delle armi più temute di LBJ sono gli assist assurdi che riesce a tirare fuori, cosa che Kobe non ha mai padroneggiato, essendo stato per sua natura un giocatore egoista (Allen Rule).
Kobe per me è il più grande scorer di sempre, nessuno mai come lui, ma LBJ è un giocatore molto più completo.
Forse è vero che dovrebbe fare meno, ma questi playoff sono stati segnati da una squadra che proprio non se li meritava, trascinati da una creatura mitologica che gli ha regalato le Finals per un ultima volta (Ne passerà di tempo prima di rivederli senza LBJ).
Concordo, anche se Kobe, pur non avendo la capacità di visione e assist di LBJ, ha sempre mantenuto una media tra i 4,5 e 5 assist a partita, che per una guardia non sono pochissimi, soprattutto per un realizzatore puro e top come lui: inoltre, gli ho visto distribuire diverse volte palloni davvero invitanti e di qualità, insomma la palla la sapeva passare (quando voleva ^_^). Detto questo, LeBron resta probabilmente il giocatore più completo della storia, suppongo