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Road to Draft 2018: Lonnie Walker IV

Squadra: Miami (Freshman)

RuoloShooting guard

2017-18 Stats Per Game:

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pts
FG%
Ft%
11.5 2.6 2.2 0.4 1.9 0.9 0.5 41.5 34.6 73.8

2017-18 Advanced:

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
13.0 5.5 1.7 9.2 9.6 22.4 1.8 50.3 52.7

 

Cinque recruiting stars da Scout, cinque da Rivals, cinque da ESPN e cinque da 247Sports. Questo il bigliettino da visita di Lonnie Walker IV in uscita dalla Reading High School (in Pennysilvania), condito dalla media di 18.1 punti a partita tenuta nel suo anno da senior. Le offerte “nobili” a livello collegiale non sono mancate, con squadre del calibro di Villanova, Kentucky, Syracuse ed Arizona volenterose di aggiudicarsi le sue prestazioni sportive. Contro ogni pronostico, la scelta del nativo di Reading è ricaduta sull’Università di Miami, nella quale sarebbe stato sicuro della titolarità e di un programma costruito attorno al suo talento. E così è stato. A livello di squadra, la stagione 2017/2018 non è stata delle più esaltanti, ma il freshman dalla capigliatura creativa si è fatto notare per la sua leadership e la sua faccia tosta, qualità che gli torneranno sicuramente buone al piano di sopra.

 

Punti forti

Tra gli elementi che giocano in suo favore in sede di pre-Draft spicca sicuramente il suo atletismo debordante. Quando si tratta di concludere di prepotenza al ferro, Walker, infatti, non si fa pregare due volte, aiutato da un’elevazione notevole e da due braccia da pterodattilo (208 cm), se rapportate all’altezza di 193 cm.

Planare sopra il ferro sembra essere l’ultimo dei suoi problemi.

La faccenda si fa ancora più interessante se si rapportano tali qualità fisiche ad un rilascio del pallone morbidissimo, soprattutto in situazioni di spot-up. Non solo ha dimostrato di saper far canestro da oltre l’arco se servito a dovere, ma ha dimostrato anche di saperlo fare da distanza NBA, per la gioia degli scout accorsi ad analizzarne le prestazioni. Il suo rilascio, inoltre, sembra essere parecchio rapido; tale caratteristica gli ha permesso di segnare numerosi tiri difficili nel corso della sua stagione, anche grazie alla sua capacità di equilibrare il corpo in pochi decimi di secondo e tirare in sospensione.

Elegante, rapido ed efficace. Non gli si può chiedere di far di meglio.

Ai più attenti non sarà sfuggita neanche la sua capacità di tirare efficacemente in uscita dai blocchi, dimostrando di poter convivere con una pallacanestro di sistema. A tutto questo, si abbinano una buona capacità di creare per sé stesso in isolamento (sia in penetrazione che in arresto e tiro) e di creare per gli altri in situazioni di pick-and-roll. In alcune situazioni d’emergenza nel corso della stagione, infatti, si è dovuto riscoprire point guard, non sfigurando affatto. Come passatore, è sembrato un giocatore affidabile e talvolta creativo, sia in contesti di transizione che di difesa schierata.

Altra sua caratteristica interessante, a livello offensivo, è la sua capacità di punire i closeouts con delle decisioni rapide ed efficaci, sia al ferro che dal mid-range. Infine, va citata la sua astuzia nel saper cogliere le disattenzioni dei difensori e punirle con dei tagli efficaci per timing e spacing.

Letture, tagli e conclusioni come questa potrebbero tornargli parecchio utili in NBA.

Offensivamente, il suo limite sembra essere il cielo.

Nella metà campo difensiva, i suoi pregi risiedono sostanzialmente nella versatilità legata alla super wingspan (che gli sarà di grande aiuto contro gli attaccanti NBA) e nella sua “velocità di mani”, grazie alla quale si è affermato, nel corso della stagione NCAA, in qualità di abile ladro di palloni. Se concentrato, inoltre, può essere anche un efficacissimo difensore on-ball, grazie alla sua fisicità e alla sua durezza mentale.

 

Punti deboli

Un aspetto del suo gioco offensivo sul quale dovrà lavorare duramente è quello legato sua capacità di concludere efficacemente in area con dei runner, dei tiri in corsa e in contro-tempo utili ad eludere l’aiuto dei lunghi avversari. In questo fondamentale, Walker non ha dimostrato di possedere una sufficiente fiducia nei propri pezzi ed una morbidezza di tocco adeguata. A tale carenza di fiducia è collegata anche una proprietà di palleggio decisamente da migliorare. In alcune occasioni, infatti, gli è capitato di incaponirsi con i palleggi e di perdere il controllo della sfera di gioco, dopo aver esitato ripetutamente nel prendere una decisione.

Un’altra sua debolezza risiede nella sua capacità non ancora di alto livello di concludere nel traffico. Per un giocatore dotato di quella fisicità e quella mobilità, le stoppate subite dagli avversari sono state fin troppe. Quando è stato messo sotto pressione e costretto a palleggiare nei pochi spazi concessi dalla difesa schierata, infatti, gli è capitato di esibirsi in scolastici terzi tempi, sin troppo facili da intercettare per gli atleti collegiali (figurarsi poi per quelli che dominano i pitturati NBA).

Eccone un chiaro esempio. Qui Walker segue solo ed esclusivamente il suo istinto, lanciandosi in un prevedibile terzo tempo tra le fauci dei lunghi avversari.

A livello di tiro, si è già fatto cenno alle qualità che lo contraddistinguono in positivo. Dall’altra parte della medaglia, però, c’è una percentuale da oltre l’arco non ancora di assoluta affidabilità (34.6% stagionale su 5 tentativi a partita). Questo potrebbe derivare dal suo essere frettoloso e troppo istintivo in certe occasioni. Una qual certa dose d’esperienza in più, in questo senso, potrebbe dargli una grossa mano.

Non sarà sfuggita agli scout NBA anche la sua tendenza, talvolta, a sfuggire ai contatti con gli avversari in area. Ne è derivata la misera cifra di 2 tiri liberi tentati a partita. Lavorare sul ball-handling e sui suoi runner potrebbe rivelarsi decisivo a questo proposito, per trasferirgli la necessaria dose di fiducia. Nella metà campo difensiva, il lavoro da fare è soprattutto sulla sua concentrazione e sulla sua attitudine.

Uscita distratta, scivolamento privo di convinzione ed opposizione al tiro troppo timida. Risultato: due punti facili per Joel Berry III, ottimo tiratore ma penetratore nella norma. Cosa succederà contro i freak del piano di sopra?

Un cattivo posizionamento dei piedi, un’opposizione timida ai tiri degli avversari o un salto prematuro davanti ad una finta, infatti, non dipendono affatto da difetti di tipo fisico e strutturale, ma solo ed esclusivamente dalla sua testa, sulla quale è necessario che Walker lavori, data la spasmodica ricerca di giocatori ambivalenti da parte degli attuali coaching staff NBA.

 

Upside

Il salto di qualità da parte di Lonnie Walker passa attraverso i suoi miglioramenti mentali e a livello di decision making. Il suo 41.5% complessivo dal campo nel corso della sua prima stagione NCAA potrebbe non essergli perdonato al piano di sopra, vista la sovrabbondanza di talento tra gli esterni della Lega. Il suo abusare troppo spesso di tiri dal palleggio fuori equilibrio, convertiti peraltro con un misero 29%, non lo porterebbe lontano nel mondo della pallacanestro professionistica. Le qualità fisiche, mentali e tecniche ci sono, andrebbero solo sfruttate meglio. Una volta ripulito un po’ il suo gioco offensivo e liberato da qualche scoria da “selvaggio talentino liceale”, Lonnie Walker potrebbe davvero raggiungere vette inattese, oltre il ruolo di semplice comprimario o giocatore di rottura dalla panchina cui lo si accosta attualmente.

 

Draft Projection

Ci sono ancora parecchi dubbi riguardo quella che potrebbe essere la destinazione di Lonnie Walker in sede di Draft, durante la notte del 22 giugno. Il suo nome balla tra la quindicesima e la venticinquesima chiamata, senza fissa dimora. I Milwaukee Bucks, detentori della scelta numero 17, potrebbero decidere di spendere la loro fiche sul nativo di Reading, andando ad aggiungere un esterno talentuoso e dal fisico da pterodattilo che si completerebbe alla perfezione con i vari Bledsoe, Antetokounmpo, Snell e Brogdon.

In ogni caso, chiunque decida di puntare su di lui dalla decima scelta in poi, potrebbe assicurarsi la potenziale steal del prossimo draft. Stay tuned, perché il destino di Lonnie Walker (e dei suoi colleghi) si deciderà molto presto.

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Pubblicato da
Cataldo Martinelli

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