Dallas Mavericks

NBA, Barkley su Doncic: “Non mi fido della competizione straniera”

Luka Doncic è senza dubbio un giocatore fuori dal comune. All’età di 19 anni infatti ha già vinto tutto ciò che poteva essere vinto in Europa, sia con la propria squadra di club che a livello di Nazionale. Inoltre, come se questo già non bastasse, è stato recentemente incoronato MVP dell’Eurolega, cosa che lo ha reso a tutti gli effetti il prospetto (europeo) più titolato di sempre ad un Draft NBA.

Sebbene – fortunatamente – anche dall’altra parte dell’oceano parrebbero essersi accorti in molti di questo strabiliante giovane, che giocherà ai Dallas Mavericks dalla prossima stagione, alcuni esperti di pallacanestro ritengono ‘esagerate’ tutte le aspettative riposte su Doncic, primo tra tutti Charles Barkley.

In una recente intervista al podcast di Scott Pollard infatti, l’Hall of Famer avrebbe speso parole dure sul Niño Maravilla, definendo i suoi premi di MVP la dimostrazione che in Europa le competizioni sarebbero ‘una m***a’:

“Non mi fido della competizione straniera. Non ho nulla contro i giocatori esteri, solo non capisco il loro livello di competizione. Insomma, il fatto che a 18 anni [Doncic] sia già un MVP è la chiara spiegazione di come la competizione straniera sia una m***a. Nessuno a 18 anni dovrebbe essere migliore di un veterano, in nessun caso.

Io sono dentro il mondo NBA da oltre 30 anni e se guardiamo indietro, l’unico 18enne che si potrebbe considerare ‘il vero affare’ è stato LeBron James. Le persone dimenticano che giocatori grandiosi come Kobe o Garnett hanno faticato durante i primi anni nella lega.

Quindi non venitemi a dire che Doncic è un MVP. Nessuno potrebbe dominare così a 18 anni e io, se dovessi, non lo sceglierei assolutamente con le prime due chiamate al Draft.”  

 

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  • A volte Barkley la spara grossa, ma in questo caso mi sembra che esprima un dubbio quantomeno lecito. Poi magari la differenza è costituita dal livello di fisicità; in NBA (tanto più lo era ai tempi di Barkley), non è culturalmente concesso ad un giocatore di "finesse" di esprimersi in tutto il suo genio senza pagare un dazio fisico, per cui un MVP a 19 anni che non ha una fisicità dominante è incomprensibile.

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Pubblicato da
Giovanni Moras

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