A pochi giorni dal Draft, l’ottava scelta assoluta, Collin Sexton, è già al centro dell’attenzione.
Il nuovo giocatore dei Cleveland Cavaliers, infatti, ha deciso di indossare la maglia con il numero 2, come al college. In Ohio il numero 2, però, ha un valore speciale, essendo quello con cui Kyrie Irving ha guidato, insieme a LeBron James, i Cavs al titolo nel 2016.
Lo stesso Irving di fronte alle domande riguardo alla scelta del 19enne, ha dichiarato:
“Vai andati, fai quello che devi fare. Lui vuole indossare quel numero, e lasciate che indossi quel numero. Non importa.”
Il fatto che un rookie che non ha ancora dimostrato nulla scelga un numero così significativo per la franchigia, però, potrebbe non piacere a tutti i tifosi. Al contrario, invece, l’ex Cavalier, attuale giocatore dei Boston Celtics, ha spiegato di non avere nessun problema con questa decisione e di sapere che, nonostante tutto, avrà sempre il suo posto nella storia dello sport a Cleveland.
“Nella storia, questo è già stato scritto, man. Ero in una delle migliori squadre nella storia dell’NBA, a mio avviso, semplicemente per aver realizzato qualcosa che era più grande di noi. Un’impresa – noi non eravamo una squadra come le altre. Siamo unici nella storia. […] Se è lì dove andrà a finire l’eredità del numero 2, beh, allora è cool. Nessuna pressione su nessun altro.“
Non è in dubbio il fatto che Irving (prima scelta assoluta al Draft del 2011, Rookie of the Year, 4 volte all’All-Star game e campione NBA con la maglia dei Cavaliers) resterà negli annali dell’organizzazione.
Pur avendo giocato a Cleveland “solo” 6 anni, un giocatore con un curriculum del genere potrebbe aspettarsi il ritiro della propria maglia. In questo caso, però, la giovane età e la carriera ancora “breve” potrebbero aver svantaggiato il giocatore. Irving, comunque, ha spiegato di apprezzare il fatto che alcuni vorrebbero vedere la sua maglia appesa al soffitto della Quicken Loans Arena.
“Ho messo moltissimo impegno e sacrificio per essere lì fin dal giorno 1. Quindi, sono decisamente contento di aver trascorso lì 6 anni facendo cose incredibili. Non mi sono mai tirato indietro per quanto riguarda l’opportunità che mi ha dato Cleveland di essere un ragazzino di 19 anni con indosso il numero 2. Si tratta semplicemente di una transizione nella lega. Succede tutte le volte. La storia probabilmente sarà il numero. Ma io sono più eccitato riguardo a chi sarà [Sexton] come giocatore nella lega. La questione del numero non vale nulla. È figo. Non c’è nessun rancore da parte mia.”
Nella conferenza stampa di presentazione, inoltre, lo stesso Sexton ha dichiarato:
“Non mi sembra di dover vivere nei panni di nessuno. Io entrerò, imparerò e sarò il miglior giocatore possibile tanto dentro quanto fuori dal campo.”
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