La firma di LeBron James ha aperto il nuovo corso dei Los Angeles Lakers. A distanza di poche ore dal conciso comunicato emesso dal management del nativo di Akron a inizio settimana, i giallo-viola hanno annunciato ulteriori colpi, un po’ a sorpresa, andando ad affiancare al Prescelto Caldwell–Pope (confermato con un annuale da $12 milioni), Lance Stephenson, JaVale McGee e, ultimo in ordine di tempo, Rajon Rondo.
Non il supporting cast che ci si poteva aspettare. Secondo quanto filtra da molteplici fonti che seguono le vicende di casa Lakers, tuttavia, il piano d’azione è stato condiviso con LeBron in occasione del lungo incontro pre-free agency che ha poi portato all’accordo. La franchigia, scrive ESPN, era alla ricerca di creatori di gioco versatili in ambedue le metà campo che potessero sollevare James da compiti di puro playmaking per permettergli di concludere maggiormente in penetrazione o dal post.
Trovare l’intesa vincente a roster potrebbe richiedere un po’ di tempo, ma LeBron sembra pronto alla sfida. La conferma arriva da fonti vicine al giocatore:
“A differenza di molti free-agent che cambiano squadra, LeBron arriva ai Lakers riconosciuto come uno dei più grandi di sempre. Non ha pressione e non deve dimostrare alcunché. Vuole alcune variazioni e può permettersi di lasciar passare del tempo per questo percorso.”
Interpellato da ESPN, un GM rivale della Western Conference (rimasto anonimo) ha mostrato apprezzamento per le mosse dei giallo-viola:
“So che alcuni stanno alzando gli occhi al cielo, ma mi piace ciò che i Lakers hanno fatto sin qui. I tiratori li puoi trovare, ne hanno presi alcuni negli ultimi Draft. I playmaker hanno un peso, ma sono più rari da scovare.”
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