Kawhi Leonard è a un passo dai Toronto Raptors. I canadesi sarebbero pronti a sacrificare DeMar DeRozan, già informato del coinvolgimento nello scambio. Il prodotto di USC potrebbe non essere l’unico giocatore a doversi trasferire dal Canada nel Texas.
Lo stesso DeRozan, una volta venuto a conoscenza dello stato avanzato delle trattative, aveva già dato sfogo alla propria amarezza attraverso le proprie Instagram stories, catturate in un’istantanea nel tweet di seguito:
Secondo quanto si apprende da fonti ESPN, la trattativa è stata sul punto di saltare più volte nelle ultime ore, ma l’accordo sembra imminente.
Per l’ufficialità, data la caratura dei giocatori coinvolti, bisognerà verosimilmente attendere qualche ora. La conferma arriva da Adrian Wojnarowski di ESPN via Twitter.
Come anticipato, la trade coinvolgerà più giocatori, magari Pau Gasol e Patty Mills, oppure Jakob Poeltl o Paskal Siakam. Potenzialmente anche qualche scelta potrebbe essere inserita dal GM dei Raptors Masai Ujiri.
Nelle ultime settimane i rumors si erano ovviamente sprecati, con numerose squadre che stavano preparando offerte o pensando a strategie per arrivare a Kawhi Leonard (Clippers, Lakers, Celtics e 76ers le principali), tutte frenate dalle alte richieste di contropartita avanzate dai nero-argento.
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Il mercato NBA è sempre più imprevedibile!
Questa trade, secondo me, va a vantaggio di tutte e due le squadre e a svantaggio dei due giocatori coinvolti e in questo senso è anche un forte segnale ai giocatori, che non possono fare sempre il bello e il cattivo tempo di una franchigia, quando sono sotto contratto. L'anno scorso la volontà di Irving di cambiare aria è stata la rovina di Cleveland, ma almeno in quel caso il giocatore si è reso disponibile a più soluzioni, dando la possibilità ai Cavs di scegliere la migliore opzione possibile (poi andata male); mentre Leonard si è impuntato decisamente per un'unica destinazione, ma non è stato accontentato.
Non è stato bellissimo il trattamento per Derozen, uomo franchigia dei Raptors.
Tuttavia, entrambi le squadre ci guadagnano.
San Antonio ottiene un pluri all star con ancora 3 anni di contratto, a cifre ragionevoli.
E' meno forte di Leonard, sia in attacco che in difesa e non è un buon tiratore da tre, ma in questo modo gli Spurs possono ancora dire la loro ai playoff.
Toronto rischia di perdere Leonard tra un anno a niente, ma quest'anno si assicura una squadra super competitiva, forse ancora un po' sotto i Celtics ma perfettamente in grado di competervi. Green e Leonard sono anche due straordinari tiratori da tre e la mancanza di pericolosità dall'arco è sempre stato il punto debole di Toronto ai playoff.
Derozan era sia il loro punto di forza che il loro limite, non essendo in grado di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti più importanti (magari Popovic può fare un miracolo dal punto di vista mentale..).
Se va male, Toronto l'anno prossimo è pronta per un'altra bollente free agency, se gli va bene e Kawhi rinnova, si inserisce tra Boston e Philadelphia nel dominio futuro dell'est.
San Antonio ha ancora due all star, Derozen e Aldridge, con buoni role players (il nostro Beli su tutti) e una scommessa ancora attiva su Dejonte Murray.
Non sarà facile per Popovic trovare la giusta quadra, essendo il tiro preferito dei suoi due all star il famigerato long two, il peggior tiro dell'NBA moderna, ma è pur sempre il miglior allenatore della lega e ci stupirà ancora.
Ineccepibile, a parte la questione long two: è un'opzione penalizzante solo se non lo metti. Per alcuni giocatori tale scelta viene premiata dalle percentuali. Essere in grado di metterlo poi, costringe l'avversario a difendere anche in quella situazione e non attendere semplicemente sul perimetro. Questo favorisce eventuali scarichi per soluzioni più remunerative secondo il cosiddetto basket moderno.
Ineccepibile, a parte la questione long two: è un'opzione penalizzante solo se non lo metti. Per alcuni giocatori tale scelta viene premiata dalle percentuali. Essere in grado di metterlo poi, costringe l'avversario a difendere anche in quella situazione e non attendere semplicemente sul perimetro. Questo favorisce eventuali scarichi per soluzioni più remunerative secondo il cosiddetto basket moderno.