Marco Belinelli è un nuovo giocatore dei San Antonio Spurs e ritroverà nella franchigia del Texas il nostro Ettore Messina, vice di coach Popovich. Il nativo di San Giovanni in Persiceto è un gradito ritorno a San Antonio e Messina è pronto ad accoglierlo in quella che sarà una stagione diversa per i grigio-neri dopo gli addii di due baluardi come Kawhi Leonard e Tony Parker. Intervistato ai microfoni di Sky Sport 24, l’ex allenatore della Nazionale ha detto:
“Siamo una squadra completamente rinnovata, ma abbiamo l’ambizione e le qualità per fare bene: l’obiettivo come sempre sono i Playoff e poi vediamo. Marco ha lasciato un ricordo indelebile a San Antonio: non è comune che un giocatore che se ne è andato via tre anni dopo venga richiamato dalla franchigia che lo ha avuto in precedenza. Marco è uno che la sua carriera in NBA se l’è ampiamente sudata: è arrivato forse nello scetticismo generale ma è riuscito ad avere una lunga carriera e a vincere un titolo NBA, oltre che la gara del tiro da tre punti. Ovunque è andato ha fatto bene, anche nella sua ultima esperienza a Philadelphia. Il fatto che coach Popovich e gli Spurs lo abbiano rivoluto, per di più con un contratto di due anni, credo sia un’enorme soddisfazione per lui. I tifosi sono molto contenti, sono sicuro che ci darà una grossa mano.”
Poi un commento sull’arrivo di Larry Brown in Italia, sulla panchina di Torino:
“Il suo è un nome che stimola la fantasia, visto che ha allenato e vinto ovunque. È uno dei più grandi insegnanti di pallacanestro, un Liedholm o un Sacchi per fare un paragone con il calcio. A Torino lo accoglieranno come merita, sarà una scoperta di pallacanestro molto interessante per gli appassionati di basket italiani e torinesi.”
Sulla Nazionale e Danilo Gallinari:
“Meo sta lavorando molto bene così come il gruppo di giocatori a sua disposizione, al netto delle famose finestre per le nazionali che impediscono agli NBA e all’Eurolega di partecipare.”
Infine sui trasferimenti bomba di Cristiano Ronaldo e LeBron James:
“Entrambi sono giocatori ultra-trentenni che per il loro modo di prepararsi, di allenarsi e di curare il proprio corpo sembrano aver appena superato i 20 anni. Sono atleti incredibili, capaci di fare qualsiasi cosa. Entrambi poi vanno in squadre che sono vicine ad arrivare al grande risultato: la Juventus vuole la Champions League, i Los Angeles Lakers magari non possono arrivare subito alla Finale NBA ma possono puntare a quella di conference per sfidare i Golden State Warriors o gli Houston Rockets, le due squadre più accreditate a Ovest. Dipenderà molto non solo da loro due ma anche dai giocatori che sono loro attorno, e in questo probabilmente Ronaldo è avanti perché la Juve ha uno zoccolo duro di campioni che è già arrivato alla finale di Champions e di cui CR7 rappresenta la ciliegina in più. Costruire la squadra attorno a LeBron sarà un processo più lungo.”
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