Venerdì, durante il secondo giorno del minicamp del Team USA presso il Mendenhall Center della University of Nevada, la stella di Washington John Wall ha parlato della situazione della lega.
“Penso che ora siamo una squadra decisamente migliore e la Eastern Conference è molto più aperta, più competitiva ora che [LeBron James] è fuori dai giochi.“
Come aveva già fatto qualche settimana fa, poi, il leader degli Wizards ha parlato del nuovo aspetto della squadra e di come i nuovi innesti abbiano migliorato il roster.
Washington aveva già 2 giocatori considerati da Bleacher Report tra i 30 migliori della lega, lo stesso Wall e il compagno Bradley Beal, ma non è riuscita a dimostrare il proprio potenziale negli ultimi anni, limitata dai continui problemi fisici delle proprie stelle. Il 27enne, che lo scorso gennaio è stato operato al ginocchio sinistro e ha saltato metà stagione, ha, quindi, spiegato:
“Penso che avremmo potuto competere gli ultimi due anni se non avessimo dovuto affrontare gli infortuni. Cadere in ottava posizione, giocare [al primo turno di Playoff] contro Toronto, una gran bella squadra… Mi sembrava che potessimo battere questi ragazzi, ma è venuto fuori che erano loro la squadra migliore in quel momento.“
E per quanto riguarda la stagione precedente, che per gli Wizards si è conclusa a Gara 7 del secondo turno di Playoff contro i Boston Celtics di Isaiah Thomas, Wall ha aggiunto:
“Mi sembrava che potessimo vincere quella serie, ma erano loro la squadra più forte.”
Ad aprile, dopo la sconfitta in Gara 6 contro, appunto, i Toronto Raptors, Wall aveva dichiarato in conferenza stampa di sperare in qualche cambiamento per il roster, ma ora ha confessato di sentirsi “alla grande“.
L’arrivo di Austin Rivers al posto di Marcin Gortat, la firma di Dwight Howard e quella di Jeff Green sono il cambiamento che Wall aspettava.
L’aggiunta del primo, infatti, permetterà a coach Scott Brooks di allungare le rotazioni, che, con Wall e Beal spesso fuori, erano diventate un serio problema. Con Rivers (15.1 punti, 4.0 assist e 2.4 rimbalzi di media a partita nell’ultima stagione), Tomas Satoransky (7.2 punti, 3.9 assist e 3.2 rimbalzi) e il giovanissimo, ma sempre più importante Kelly Oubre Jr. (11.8 punti, 1.2 assist e 4.5 rimbalzi) la panchina di Washington acquista sempre più solidità.
Per quanto riguarda l’arrivo di Green, poi, Wall ha spiegato:
“È atletico e versatile; può cambiare dall’1 al 4. Ha marcato anche me quando abbiamo giocato a Cleveland.”
Infine, parlando di Howard, noto per il suo carattere forte e spesso in contrasto con la propria squadra, Wall ha dichiarato:
“Sai, lui ha giocato in molte squadre. [I suoi ex compagni] hanno sicuramente qualcosa da dire, chi in bene, chi in male. Tutti hanno qualcosa in cui devono migliorare, ma il mio compito in quanto playmaker ora, con lui nella mia squadra e con me come leader, è fare in modo che si ambienti nella nostra squadra, che sia a suo agio e fare sì che giochi nel modo in cui vogliamo che giochi; se lo farà, andrà tutto benissimo.”
I miglioramenti sono chiari e i movimenti di mercato del GM Ernie Grunfeld rappresentano senza dubbio una svolta. Questo, però, non significa che i Washington Wizards potranno competere da subito al livello dei Philadelphia 76ers, dei Boston Celtics e dei Toronto Raptors.
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Certo, ma nemmeno con Milwakee, pero' sono subito dietro insieme a Indiana, pronti ad approfittare delle loro buone occasioni. Indubbiamente sono migliorati, I lunghi come Howard non sono piu' considerati old style in Nba se usati nel modo giusto e Rivers e' il giusto ibrido tra una guardia e un play, perfetto come sesto uomo con punti nelle mani. Resta il fatto che e' Wall il piu' forte della squadra e molto dipende da lui, che invece di fare la faccia da gangster e far vedere quanto sia leader, dovrebbe guidare davvero la squadra, tenendo unito lo spogliatoio.