Un racconto preciso quello di Kevin Love su uno dei suoi, ormai, famosi attacchi di panico durante una partita NBA dello scorso 5 novembre. Dopo essersi ‘liberato’ confessando tutto attraverso una toccante lettera pubblicata su The Players’ Tribune, il giocatore dei Cleveland Cavaliers è tornato sulla questione durante una intervista rilasciata nelle scorse ore a NBC Today. Queste le parole, spaventose ma lucide, dell’ex stella dei Minnesota Timberwolves:
“Ho avuto un momento in cui pensavo di morire, che fosse arrivata la fine. Non avevo mai provato una cosa del genere. Pensavo di avere un infarto. Il mio cuore ad un certo punto ha cominciato a battere velocissimo e io non sapevo cosa fare e ho cominciato a camminare per andare a prendere aria. Dopodiché mi sono steso per terra, quasi senza una ragione, e mi sono messo le mani come se volessi togliere qualcosa dalla mia gola. Senza un motivo. Ma non c’era niente.”
Love ha poi aggiunto che durante l’attacco di panico uno dei preparatori atletici dei Cavs, Steve Spiro, ha assistito spaventato alla scena:
“Ricordo solamente che Steve ha urlato il mio nome mentre stava succedendo tutto.”
Il ventinovenne, che ha firmato di nuovo con Cleveland un contratto a lungo termine durante questa off-season, ha assunto senza timore un ruolo da portavoce per quanto riguarda i problemi di salute mentale nella NBA. Ad aprile, Love è apparso con DeMar DeRozan in uno spot sul benessere mentale.
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