Il dibattito dei superteam in NBA continua ormai da diverso tempo: è possibile vincere un anello senza creare una squadra con diversi big all’interno del proprio roster? Negli ultimi anni la risposta sembra essere stata semplice partendo dai Miami Heat di Wade-James-Bosh ai Golden State Warriors di Curry-Durant-Thompson. A confermare la tesi ci ha pensato anche Paul George il quale, ai microfoni del Washington Post, ha dichiarato quanto segue:
“Mai nessuna squadra ha vinto un titolo con una sola star nel proprio roster. Quella è un’era ormai conclusa. Non riesco a capire come mai le leggende di questo gioco non capiscano questa cosa. I tempi sono cambiati, il gioco è diverso, si è evoluto. Invece loro continuano a dire che siamo diversi da loro. Non l’ho mai capito. Com’è possibile battere questi Warriors con una singola star nel roster? Il miglior giocatore della nostra lega, LeBron James, non ci è riuscito. Ha subito uno sweep. Quindi ciò dimostra cosa serva per vincere: c’è bisogno di più giocatori con talenti diversi e abilità diverse per vincere un titolo NBA. In passato, i giocatori rimanevano quasi sempre nella stessa squadra per tutta la carriera. Stava al front office costruire un squadra di livello intorno a un atleta. Poi toccava alla star del roster cercare di trascinare al titolo la squadra. Ma oggi è diverso: i giocatori lo capiscono e sappiamo cosa serve per vincere.”
Gli Oklahoma City Thunder hanno provato a mettere in pratica questo concetto lo scorso anno firmando nella stessa sessione di free agency Paul George e Carmelo Anthony per poi inserirli nella compagine guidata da Russell Westbrook senza troppo successo. Vedremo se nella prossima stagione con l’addio di Carmelo (ha firmato negli scorsi giorni con gli Houston Rockets) i Thunder troveranno la chimica di squadra giusta per poter competere fino in fondo. Solo il tempo ce lo dirà.
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