Un’altra squadra avrà i propri Big Three; gli Houston Rockets che hanno aggiunto al loro roster il talento offensivo di Carmelo Anthony. Su i pro e i contro di questa mossa di mercato della squadra Texana ne hanno parlato un po’ tutti, anche gli stessi protagonisti della franchigia, dall’allenatore Mike D’Antoni, al leader James Harden.
A loro si è aggiunto anche Chris Paul, la seconda stella della squadra e amico fraterno di Carmelo Anthony, con cui insieme anche a LeBron James e Dwyane Wade forma “la Banana Boat crew” (soprannome ricevuto in seguito ad una foto che li ritraeva in vacanza dediti a rimanere in equilibrio sulla banana gonfiabile). L’ex giocatore dei Los Angeles Clippers non ha alcun dubbio sull’apporto che il prodotto di Syracuse potrà dare alla causa degli Houston Rockets:
“Sono eccitato solamente all’idea; è come un fratello per me, non sono felice solo per la squadra, ma lo sono anche per lui. Quando conosci così bene un tuo compagno di squadra, si è in grado di motivarsi l’un l’alto. Abbiamo in comune lo stesso obiettivo: vincere l’anello.”
I Rockets nella scorsa stagione sono arrivati ad una gara dal potersi giocare le Finals contro i Cleveland Cavaliers, e l’assenza del prodotto di Wake Forest, costretto da un infortunio a guardare i compagni dalla panchina in Gara 6 e 7 con i suoi avanti 3-2, è stata probabilmente decisiva.
Per quanto riguarda Carmelo Anthony, sulla carta la formula pare essere piuttosto chiara, se l’ex Knicks riuscirà ad essere efficace sugli scarichi di due creatori di gioco come Harden e Paul, come ad esempio gli è sempre riuscito con Team USA, potrebbe risultare un’arma piuttosto pericolosa per le difese avversarie. Se invece le sue percentuali piedi per terra saranno deficitarie come ad OKC e cercherà di mettersi in partita bloccando il flusso della squadra, il suo inserimento potrebbe risultare alquanto più complicato, al netto di una fase difensiva avrà un peggioramento con le partenze di Trevor Ariza e Luc Mbah a Moute.
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