I Philadelphia 76ers sono stati una delle rivelazioni più belle della scorsa stagione e adesso, da rivelazione dovranno trasformarsi in una certezza nella Eastern Conference che ha perso LeBron James. Ai tanti analisti e opinionisti che si sono espressi con stupore e meraviglia, senza mai perdere un occhio critico, sui giovani ragazzi di Brett Brown, si è unito uno che Philly ce l’ha nel sangue: Julius Erving.
Erving, che ha portato in dote alla città dell’amore fraterno un titolo nel 1983 e, approssimativamente, qualche migliaio di giocate indimenticabili, ha rilasciato un’intervista in cui parla di Embiid, di Simmons e di ciò che manca alla squadra per vincere:
“Joel è un ragazzo che non ha mai mostrato debolezze prendendo in considerazione lo skillset, dall’attacco alla difesa, quindi credo che il prossimo passo sia trasformarsi in qualcosa di più di un leader. Deve essere più del leader a parole della squadra, deve scendere in campo partita dopo partita e trovare gli accoppiamenti giusti che gli permettano di imporsi come forza costante sul campo. […]
Ho sempre pensato che ogni giocatore lavori prima di tutto sui suoi punti deboli, poi lavori anche per migliorare le sue migliori abilità e poi cerchi di portare il tutto sul campo, partita dopo partita. Parlando quindi del tiro di Ben, che sia mid-range o long-range, sono sicuro che ci ha lavorato parecchio durante l’estate. […] Penso che la squadra non sia ancora completa. Penso che la squadra abbia trovato la propria ossatura, cosa sicuramente molto importante, ma mancano ancora gli attori non protagonisti, i giocatori di ruolo, e mancano quei ragazzi che ti sorprendono, che si rivelano essere meglio di quanto ti saresti aspettato.“
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