Ray Allen
Contestualizziamo. Draft 1996, Allen Iverson scelto alla prima assoluta, Kobe alla 13esima, Nash alla 15esima. Stephon Marbury viene selezionato alla quarta chiamata dai Milwaukee, subito dopo di lui i Minnesota Timberwolves optano per un certo Ray Allen. Interessi contrapposti portano ad un immediato swap: Marbury vola a Minnesota, il viaggio inverso lo fa proprio Allen. Nell’immediato lo scambio accontenta entrambe le parti, con Marbury che gioca 67 partite con 16.7 punti e 7.8 assist di media e Ray Allen con tutte le 82 partite sulle spalle e 13.4 punti. Inoltre i T’Wolves si riprendono dal disastroso 26-56 proprio grazie a Marbury, piazzando un 40-42 e un 45-37 nelle successive due stagioni. L’ego di Stephon però è troppo grande per poter coesistere con la star di Minneapolis: Kevin Garnett. Marbury vola in New Jersey via trade una volta vistosi rifiutato un trattamento paritario a quello di KG (126 milioni di dollari in 6 anni). Starbury ebbe un’onorevole carriera al di fuori del Minnesota, Allen diventerà la star assoluta capace di mettere in cascina due titoli NBA con Boston e Miami e una carriera da specialista vero. A farne le spese, i malcapitati T’Wolves, attanagliati dal contratto a Garnett e privati della possibilità di costruire attorno a lui un team capace di arrivare in fondo, privati sia di Allen che dello stesso Marbury.