Stringendo la sua giovane figlia tra le braccia, LeBron James ha affermato durante la giornata di ieri di “stare con Nike”, in riferimento alla campagna pubblicitaria appena lanciata dal brand americano con Colin Kaepernick.
La superstar del basket ha infatti rilasciato questa dichiarazione dopo essere stato premiato per il suo stile e la sua filantropia alla Fashion Row di Harlem, NYC, dove il suo collettivo ha collaborato con Nike per un evento che ha compreso sia una sfilata che una cerimonia di premiazione incentrata sulla diversità nel mondo della moda.
Prima di scendere dal palco dunque, King James ha ammesso di essere dalla parte “di chiunque creda nel cambiamento”, rinnovando inoltre la sua vicinanza e solidarietà col brand di Oregon per il coraggio e la serietà usati in ogni singolo progetto realizzato: “Sto con Nike, sempre e per sempre.”
MA DOVE STA IL PROBLEMA?
Kaepernick, ex quarterback dei San Francisco 49ers, ha svelato il primo annuncio del nuovo spot lo scorso lunedì: “Credi in qualcosa, anche se significa sacrificare tutto.”
Immediatamente dopo però sul mondo dei social si è acceso un grande dibattito, con alcuni fan ritenutisi fortemente dispiaciuti per il sostegno del gigante dell’abbigliamento ad un atleta noto per aver scatenato un’ondata di proteste tra i giocatori della NFL contro la brutalità della polizia, la disuguaglianza razziale e altri problemi sociali.
Come se ciò non bastasse poi, anche il Presidente Donald Trump si è apertamente schierato contro Nike tramite un tweet pubblicato lo scorso mercoledì:
L’ex latifondista infatti aveva già chiamato la nuova campagna pubblicitaria di Nike con Kaepernick un “messaggio terribile”, in un’intervista a The Daily Caller lo scorso martedì, aggiungendo poi che “Nike è un mio inquilino, paga molto d’affitto”. Niketown a New York infatti si trova nella proprietà 6 East 57th Street di Trump, nonostante recentemente abbia annunciato l’intenzione di trasferirsi in un nuovo spazio sulla Fifth Avenue per il 2019.
Al di là di tutto però, Kaepernick e la sua campagna pubblicitaria – che segna il trentesimo anniversario del “Just Do It” di Nike – hanno ricevuto un grande sostegno da tutti i presenti all’evento di Harlem, che naturalmente si sono schierati al fianco di LBJ.
Prima tra tutte è stata Bethann Hardison, attivista per la diversità nella moda ed ex modella, che ha infatti affermato a gran voce di essere felice della mossa di Nike:
“C’è una situazione molto divisa a riguardo in questo momento, ma io sono una grandissima sostenitrice di Colin e sono molto orgogliosa che qualcuno abbia capito cosa ha fatto.”
La serata a New York è poi culminata nella rivelazione dell’ultima scarpa da basket di LeBron James: una sneaker disegnata e concepita da tre designer afro-americane e ispirata a grandi donne di colore, tra le quali James ha incluso mamma Gloria:
“È grazie a te, Gloria James, se oggi posso essere nella posizione in cui sono e posso ricambiare e mostrare perché credo che le donne afro-americane siano le donne più forti del mondo,”
ha dichiarato commosso LeBron, che poi ha concluso con una dedica alla piccola figlia Zhuri:
“La gente mi ha sempre detto che se mai avessi avuto una bambina, questa mi avrebbe cambiato. All’inizio non capivo, ero tipo ‘nessuno mi cambierà, io sono un uomo.’ Invece, non solo mi ha cambiato, ma mi ha reso una persona migliore, più attenta, più forte e, spero, una persona più sensibile.”
Qui lo spot completo di Nike:
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