Se nel Media Day della scorsa stagione l’attenzione era tutta rivolta su Carmelo Anthony, giunto in Oklahoma il giorno precedente, quest’anno l’atmosfera in casa Thunder sembra essere totalmente diversa. Lo si intuisce già dalle parole di Paul George, concentrato sull’immediato futuro più di quanto non poteva esserlo un anno fa, quando era ancora in scadenza di contratto:
CHANCE DI TITOLO E FUTURO
“Abbiamo la chimica giusta. Essendo stato insieme a questi ragazzi per quelli che ormai diventeranno due anni, abbiamo grandi aspettative. Sappiamo che dobbiamo giocare ad un certo livello. Credo che la parte più evidente sarà il modo in cui giocheremo contro le squadre con meno del .500 di vittorie. Sento che questa squadra ha una chance (di vincere il titolo, ndr). La ragione per cui ho rifirmato è perché ci credo davvero, come tutti qui. Dipende da noi.
“Sono qui, ci sono dentro. Faccio parte di questa squadra. Negli ultimi due o tre anni ci sono state continue speculazioni su quale sarebbe stato il mio futuro. Ora so dove sono e lo sa tutto il mondo. Posso finalmente tornare a concentrarmi solo sul basket giocato”
LA PERDITA DI MELO
“Da un certo punto di vista è una perdita, visto ciò che Melo portava alla squadra. Ma siamo una squadra diversa ora. Abbiamo aggiunto molte cose, dovremmo essere molto più veloci e rapidi. Melo ci manca come compagno, come amico, ma se qualcosa non funziona, non funziona. Non c’è niente che abbia fatto, o il coach o la franchigia. Se qualcosa non va, non va e basta, e va bene così”
Altro protagonista del Media Day Thunder è stato Russell Westbrook, al quale è stato chiesto se avesse fatto qualcosa in particolare per provare a trattenere PG:
“Mi sono sempre comportato allo stesso modo. Sono una persona vera, do sempre il massimo, vado sempre nella mia direzione. Non vado là fuori ad essere un’altra persona solo per convincere la gente a rimanere perché sarebbe falso. Io sono me stesso in ogni occasione, come sapete, ed è importante esserlo: fa parte dell’essere un leader di questa squadra, di essere un’organizzazione, e questo è ciò che faccio.”
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