La nuova tappa nella carriera di Julius Randle si chiama New Orleans Pelicans, una nuova squadra dopo essere approdato nella NBA con la maglia dei Los Angeles Lakers per i quali ha giocato 4 intense, ma deludenti, stagioni.
Durante una intervista rilasciata a Marc J. Spears, l’ala ex-Lakers ha dichiarato che la stagione scorsa è stata la più difficile della sua vita, nonostante il record stagione di punti realizzati e percentuale dal campo tenute nell’arco degli 8 mesi scorsi. Ha dichiarato Randle:
“È stata la stagione più difficile della mia vita senza ombra di dubbio. Dal punto di vista del gioco ogni piccola cosa mi dava fastidio, mi sentivo come se ci fossero continuamente problemi sui quali non potevo avere il controllo. Per come sono fatto io, a me piace avere il controllo delle cose e della mia storia… Dovevo solo maturare e crescere. Ho capito che non posso preoccuparmi di qualcosa che non posso controllare e non devo far sì che ciò influisca negativamente sulla mia felicità.”
Julius è stato dichiarato unrestricted free agent la scorsa estate dai Los Angeles Lakers che hanno rinunciato di riaverlo a roster per ricostruire attorno a LeBron James con altre pedine sulla scacchiera gialloviola. Randle si è così accasato a New Orleans, senza alcun remora nei confronti di chi lo ha lasciato andare via da L.A:
“Non sono arrabbiato con loro, ho voltato pagina. La parte più difficile è stato lasciare gli amici e il clima di fratellanza che avevamo costruito tra noi giocatori. Nessuno, oltre ai tuoi compagni di squadra, sa veramente come stai e quali sono state le difficoltà da superare nella vita di tutti i giorni. Tutti noi eravamo giovani e io ero il più vecchio con i miei 22/23 anni al mio quarto anno di NBA. Abbiamo affrontato di tutto io e i miei compagni, e siamo cresciuti assieme. Quando Jordan Clarkson e Larry Nance sono stati scambiati a Cleveland sono stato male.”
Randle ha firmato un contratto da 17.7 milioni di dollari con i Pelicans e la sua missione è quella di amalgamarsi al meglio con la stella di casa, Anthony Davis, per dare un apporto che vada oltre al record stagionale dello scorso anno di 16.1 punti e 8 rimbalzi. Julius, il giovane veterano, potrà dimostrare a tutti il valore di un giocatore libero mentalmente e consapevole che l’NBA è, prima di tutto, un business per tutti dove non c’è spazio per troppi sentimenti.
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