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Memphis Grizzlies Preview: la strada è ancora lunga

I Memphis Grizzlies vengono da una stagione quasi interamente da dimenticare. Ai tanti infortuni, vedi su tutti le sole 12 partite giocate da Mike Conley o le 36 dell’ormai mistero Chandler Parsons, vanno aggiunte le presunte incomprensioni tra Marc Gasol e David Fizdale, che secondo alcuni rumors sarebbero costate a quest’ultimo il posto di lavoro, e soprattutto tanta confusione tecnica, con addirittura ventiquattro giocatori utilizzati nell’arco di tutta la stagione. Infine la questione Tyreke Evans, non scambiato a febbraio nel tentativo di convincerlo a rimanere, è stata gestita malissimo, con il giocatore che ha poi firmato con gli Indiana Pacers nel corso dell’estate. Come non bastasse, anche al Draft è arrivata una mezza delusione, dove le proiezioni davano ai Grizzlies la seconda percentuale più alta per arrivare alla prima scelta e alla fine ci si è dovuti accontentare della quarta scelta assoluta.

L’infortunio di Mike Conley ha sicuramente pesato oltremodo sull’esito della stagione dei Memphis Grizzlies: il prodotto di Ohio State veniva dalla sua miglior stagione in carriera, chiusa a 20 punti di media con 6.3 assist e il 41% da tre punti, e da lui sarebbe dovuto passare la maggior parte dell’attacco della squadra. A sostituirlo c’è stato un inaspettato Tyreke Evans (19 punti di media, 5 assist, 5 rimbalzi e il 40% da tre) che non si vedeva a questi livelli da almeno 4/5 anni. Chandler Parsons è ormai un punto interrogativo bello grosso e sono diverse le voci che ipotizzerebbero un suo ritiro a causa di una condizione fisica che non gli permette di giocare ad un livello accettabile (piccolo problema i quasi $50 milioni che il giocatore chiamerà per le prossime due stagioni). Il peso è gravato tutto sulle spalle di Marc Gasol (orfano anche del compagno di reparto Zach Randolph) che nonostante le cifre siano state più o meno in linea con le ultime stagioni, non è riuscito da solo a far fare un salto di qualità alla squadra.

Nel frattempo c’è stato anche un avvicendamento in panchina, con JB Bickerstaff che è subentrato a David Fizdale, dopo un inizio da 7-12 (obiettivamente difficile fare meglio con una squadra del genere), per poi essere riconfermato dal front office anche per le prossime tre stagioni. Dal Draft è arrivato Jaren Jackson Jr., grande intimidatore sotto canestro con un ottimo tiro da oltre l’arco, ma ancora molto acerbo sotto diversi punti di vista, che avrà bisogno di un po’ di tempo per migliorare e abituarsi al gioco e la fisica NBA. Una delle poche note liete della scorsa stagione è stato forse MarShon Brooks, che ha convinto la dirigenza a confermarlo con n contratto garantito dopo le sette buone partite disputate con 20 punti di media e il 60% da tre, dopo 4 anni di assenza dalla NBA.

Le statistiche della stagione sono impietose, con la squadra che occupa le ultime posizioni in ogni casella, a salvarsi è solamente la difesa, che però non è stata un fattore come le stagioni passate.

 

Punti Forti

Sicuramente il poter avere il roster al completo è già una benedizione. Mike Conley ha già partecipato al Mini Camp di Team Usa dimostrando di essere tornato al 100% della propria condizione fisica, e il suo pick-and-roll con Gasol potrebbe ancora essere un’arma letale. L’inserimento di giocatori come Jackson Jr., Dillon Brooks e MarShon Brooks, e Wayne Selden che possono dare una maggiore pericolosità da oltre l’arco rispetto alle stagioni passate dovrebbero essere pericolo ulteriore per le difese avversario

La metà campo da cui la squadra deve sicuramente ripartire è la difesa. I giocatori per tornare ad essere una difesa più che competente ci sono: oltre a Conley, l’arrivo da West Virginia di Jevon Carter, uno dei migliori difensori sul perimetro di tutta la NCAA, aumenterà la qualità difesa delle guardie. Sotto al canestro, l’aggiunta di Jaren Jackson Jr. può essere un fattore: dopo aver chiuso la stagione a Michigan State con tre stoppate di media a partita, il giovane ha fatto vedere buone cose anche durante la Summer League e potrebbe completarsi piuttosto bene con Marc Gasol. Dalla free agency è arrivato Kyle Anderson che per ritmo di gioco molto basso e attitudine difensiva ben si sposa con la filosofia di gioco dei Grizzlies.

Tra le note negative della scorsa stagione, una piacevole sorpresa è stato il rendimento di Dillon Brooks: l’ala da Oregon, dopo aver portato i Ducks fino alle Final Four, è stato scelto alla #45 da Memphis per un ruolo di gregario dalla panchina. Invece causa anche i tanti infortuni il giocatore canadese ha avuto fin da subito tanto spazio e nella seconda metà di stagione ha avuto un rendimento eccellente, segnando 15.2 punti di media con un career-high di 36 punti. Anche nella metà campo difensiva con i suoi 198 cm x 100 kg Brooks a dimostrato di saper contenere diverse tipologie di attaccanti.

A mio modo di vedere i Memphis Grizzlies non hanno necessità di vincere, soprattutto qualora volessero tenersi la loro prossima prima scelta al Draft, visto che se dovesse cadere al di fuori delle prime otto posizioni passerebbe di diritto ai Boston Celtics.

 

Punti Deboli

Nelle ultime due stagioni i Grizzlies hanno sempre faticato molto in attacco, tirando con percentuali sotto la media e non riuscendo a garantire le giuste spaziature alle loro stelle. Memphis deve anche tornare a primeggiare sotto i propri tabelloni a rimbalzi, cosa che nell’ultima stagione, anche a causa della partenza di Zach Randolph, non è riuscita alla squadra (ultima per rimbalzi difensivi catturati e 22esima per percentuale 76.5%).

Anche dal punto di vista salariale i Grizzlies non se la passano benissimo, con il contratto del sopra citato Chandler Parsons che occupa un quarto del salary cap per le prossime due stagioni. Marc Gasol ha una player option da $25 milioni per la stagione 2019-20, e a 34 anni difficile che posso ambire ad una cifra superiore, mentre Mike Conley ha ancora 3 anni di contratto fino alla fine della stagione 2020-2021 (l’ultimo anno è garantito solamente se in una delle due stagioni precedenti Conley giocherà almeno 55 partite). Se poi a questi due giocatori si aggiunge il quadriennale da $9M l’anno di Anderson e il contratto da rookie di Jaren Jackson Jr., i margini di manovra per la franchigia sono davvero minimi. Alcune franchigia si erano offerte di assorbire il contratto di Parsons, ma in cambio avrebbero voluto anche la quarta scelta al Draft che Memphis non era disposta a cedere. Per questo motivo la posizione di Marc Gasol dalla scorsa stagione non è più così tanto solida, perché il management della franchigia starebbe cercando di sacrificare qualche pedina per cominciare un processo di ricostruzione valido.

 

Scenario Migliore

La migliore delle ipotesi in questo caso è la crescita del gioco e della mentalità, sopratutto nei giocatori giovani; Dillon Brooks continua nel suo processo di crescita, JJJ copre le lacune difensive di Gasol dovute ormai all’età e continua ad essere consistente da tre punti. MarShon Brooks e Wayne Selden dimostrano di non essere stati dei fuochi di paglia e continuano ad avere impatto. In una Western Conference ultra competitiva, difficile vedere, anche nella migliore delle ipotesi i Memphis Grizzlies lottare per i Playoff, anche perché ripetiamo che non c’è la volontà di salire troppo in alto per paura di perdere la scelta al prossimo Draft, però questa stagione potrebbe segnare il cammino per le successive che verrano, come idea di gioco e struttura della squadra.

Scenario Peggiore

Conley continua ad accusare problemi fisici che ormai lo tormentano da diverse stagioni, l’attacco deve ancora passare dalle mani di Marc Gasol che non riesce più ad essere incisivo come le stagioni passate. Jackson soffre inizialmente la fisicità dei lunghi NBA e i gregari del roster non danno il contributo di cui la squadra necessiterebbe. La squadra deve ricostruire più di quanto la propria situazione salariale gli permetta ed è costretta a sacrificare una delle sue stelle “svendendola” per la necessità di liberare spazio

Previsione

Per i Memphis Grizzlies potrebbe essere una stagione di transizione. La loro speranza è di avere il roster al completo e valutare a pieno organico su quali giocatori puntare per il futuro prossimo. Molto presumibilmente (a meno che di un sacrificio economico di Gasol), in attesa di capire le condizioni di Parsons, potrebbe rendersi necessaria una scelta fra le due stelle. La franchigia spingerà presumibilmente sulla crescita dei giovani, anche per non rischiare di perdere la propria prima scelta in un Draft che, anche il prossimo anno, nella lotteria potrebbe fornire parecchio materiale interessante. Sarebbe una sorpresa vedere Memphis lottare per i Playoff, sopratutto nella ultra competitiva Western Conference. Difficile ripetere le 22 vittorie della scorsa stagione, ma sia nelle motivazioni della squadra che in quelle della società non dovrebbe esserci la volontà di andare troppo oltre le 30 (e già così, tenendo conto della classifica dello scorso anno sarebbe un rischio).

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Pubblicato da
Francesco Grisanti

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