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Minnesota Timberwolves Preview: The Butler’s Dilemma

Si può dire che l’ultima stagione dei Minnesota Timberwolves sia stata decisamente soddisfacente. Nonostante l’eliminazione al primo turno dei Playoff per 4-1 contro degli Houston Rockets davvero devastanti, coach Thibodeau non può che essere contento dei progressi fatti dalla squadra di Minneapolis. Con il record di 47-35 (uguale a quello dei San Antonio Spurs – grossa soddisfazione, nonostante la squadra di Popovich fosse probabilmente una delle meno in forma degli ultimi 20 anni) e l’ottava posizione nella Western Conference, infatti, i T’Wolves hanno raggiunto la post-season dopo ben 14 anni di assenza.

Conclusa l’era-Kevin Garnett, Minnesota è caduta in un oblio dal quale neanche l’arrivo della quinta scelta al Draft del 2008 Kevin Love ha aiutato a rialzarsi. Dal 2004, infatti, la squadra non era più riuscita a superare le 40 vittorie in stagione regolare. L’arrivo di un All-Star del calibro di Jimmy Butler e, soprattutto, la definitiva esplosione di Karl-Anthony Towns hanno permesso a coach Thibs di dimostrare a tutti il vero valore della squadra. Tralasciando i grossi problemi che i ragazzi di Thibodeau non sono ancora riusciti a superare in difesa (quasi un ossimoro, considerando che è sempre stata il punto forte dell’ex coach degli Chicago Bulls), il talento offensivo dei suoi giocatori gli ha permesso di ottenere 110.8 punti per 100 possessi a partita in regular season (quarto miglior attacco della lega).

Uno degli obiettivi per il 2018-19 era convincere Karl-Anthony Towns a rifirmare prima della free agency che sarebbe arrivata la prossima estate. La stella, però, ha risparmiato fatiche inutili alla franchigia e poche settimane prima dell’inizio della stagione ha firmato un’estensione di altri 5 anni con i T’Wolves, dimostrando il proprio affetto alla città. La grande notizia, comunque, non ha scatenato l’eccitazione meritata. Qualche giorno prima della sua firma, infatti, a spegnere gli entusiasmi per la prossima stagione è stato Jimmy Butler.

Il 4 volte All-Star ha chiesto a Minnesota di essere scambiato. Non è ancora chiaro come si evolverà la situazione, ma sembra che il proprietario della franchigia Glen Taylor sia ormai disposto alla trade. Dopo che Butler stesso ha indicato le sue mete preferite (inizialmente New York e Los Angeles, in seguito anche Miami), anche i Timberwolves si sono messi all’opera per ottenere questo scambio. La faccenda ha turbato non poco coach Thibs, che si era fortemente opposto alla partenza del prodotto di Marquette University. Per il coach, Jimmy Butler, oltre che uno straordinario giocatore, sarebbe stato anche una pedina fondamentale per quella che i giornalisti di ESPN hanno definito la ‘TimberBulls era’. Il 29enne, i compagni Derrick Rose e Taj Gibson e il nuovo arrivato Luol Deng, infatti, erano già stati compagni di squadra (dal 2011 al 2014) proprio negli Chicago Bulls di coach Thibodeau. Sembrava, dunque, che l’allenatore avesse puntato su giocatori di fiducia (e compatibili alla sua difesa) per provare a migliorare il gioco e, soprattutto, creare una team culture. La probabile partenza di Butler e lo forma fisica di Rose e Deng nettamente inferiore agli anni d’oro di Chicago hanno trasformato quella che poteva essere una mossa vincente per Minnesota in un probabile flop.

Per quanto riguarda la panchina, poi, insieme a Luol Deng, come rinforzo dopo l’addio di Nemanja Bjelica e Amile Jefferson, sono arrivati a Minneapolis anche il veterano Anthony Tolliver, l’ex Avellino James Nunnally (dal Fenerbahce) e C.J. Williams. I tifosi hanno sicuramente grandi aspettative sulla 20esima scelta assoluta al Draft Josh Okogie. Il rookie, 20enne di origini nigeriane, nei due anni a Georgia Tech ha ottenuto quasi 17 punti e 6 rimbalzi di media a partita. Se coach Thibodeau riuscirà a sfruttare al meglio il suo atletismo e l’aggressività in attacco potrebbe rivelarsi un tassello davvero importante già dal primo anno in NBA. Con la 48esima scelta invece, i Timberwolves sono riusciti a ottenere un prospetto che ci si aspettava decisamente più in alto: Keita Bates-Diop. Il 22enne, a causa di un infortunio alla gamba sinistra che lo ha costretto a giocare solo 9 partite nel 2016-17, ha deciso di disputare tutte e 4 le stagioni con la maglia di Ohio State prima di dichiararsi eleggibile al Draft. Più che per il tiro solido e la capacità di andare a rimbalzo, Thibs sfrutterà il giovane soprattutto per la sua versatilità come marcatore, per provare a migliorare la difesa, spesso troppo debole, di Minnesota.

(Photo by David Sherman/NBAE via Getty Images)

Punti Forti

A livello di talento individuale, Minnesota appartiene indubbiamente all’élite della lega. Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins (e Jimmy Butler, nel remoto caso dovesse rimanesse ai T’Wolves) sono ormai star affermate e il loro impatto sull’NBA sta crescendo stagione dopo stagione. In particolare, la versatilità offensiva di Towns mette in enorme difficoltà le difese avversarie, rendendolo indispensabile nonostante i limiti in difesa.

Agilità e velocità in un fisico di 2.13 m lo rendono immarcabile

Allo stesso modo, anche il suo fedele scudiero Wiggins è un attaccante (e un atleta) di altissimo livello. I due, insieme allo stesso Butler, a Jeff Teague e a Taj Gibson, lo scorso anno sono stati uno dei quintetti più efficienti della lega, con 112.7 punti per 100 possessi di efficienza offensiva contro i 104.2 subiti di Defensive Rating. Allo stesso tempo, però, nelle 48 partite in cui sono stati tutti e 5 titolari, hanno anche giocato insieme più minuti di qualsiasi altra lineup (23.6 di media). Se Derrick Rose dovesse ritrovare anche in regular season la solidità che durante i Playoff dello scorso anno ha dimostrato di possedere ancora, potrebbe guadagnarsi il posto di Teague in quintetto. Proprio con l’aiuto e l’esperienza di Rose, Teague e Gibson, il neo-Timberwolf Luol Deng potrebbe aiutare Thibodeau a ricostruire un bell’ambiente in uno spogliatoio che negli ultimi anni ha dato molto ai giornalisti di cui chiacchierare. Puntare sulla mentalità dei propri giocatori e riportare una cultura vincente in città sono due ottimi punti di partenza per arrivare a raggiungere i Playoff con continuità e far crescere i propri giovani.

 

Punti Deboli

Come già anticipato, il problema principale di Minnesota è la difesa. Con 108.4 punti subiti su 100 possessi, i T’Wolves sono arrivati 22esimi per efficienza difensiva nella lega lo scorso anno. Towns è troppo importante per la squadra per permettersi di farlo giocare pochi minuti, ma allo stesso tempo i suoi limiti difensivi, specialmente contro il pick-and-roll, creano spesso situazioni di vantaggio per gli avversari.

L’errata posizione di Towns consente a Westbrook di arrivare al ferro senza alcun ostacolo

Con l’arrivo di LeBron James a Los Angeles, il talento offensivo potrebbe non bastare più per essere tra le prime 8 e raggiungere i Playoff nella Western Conference.

Se a fine stagione il bilancio dovesse essere negativo, è probabile che la franchigia decida, ancora una volta, di smontare la squadra e ricostruire da zero, tenendo come punto di riferimento solamente Karl-Anthony Towns. Altro problema, questa volta sul piano burocratico, dei Timberwolves sono i pesantissimi contratti. In particolare, quelli di Andrew Wiggins (25 milioni di dollari quest’anno, 27 il prossimo e 29 nel 2020-21) e Jeff Teague (19 milioni per i prossimi due anni) occupano moltissimo dello spazio salariale di Minnesota, cosa che rende ancora più complicata la questione-Butler.

 

Scenario Migliore

Attraverso la trade per Butler arriva un’altra stella, più o meno dello stesso livello e in grado di adattarsi perfettamente al gioco di coach Thibs. Scompaiono le tensioni in spogliatoio e l’alchimia tra i giocatori diventa tanto forte da migliorare anche la comunicazione in campo. Proprio grazie a questo e al fondamentale apporto dei rookies Okogie e Bates-Diop, la difesa dei Timberwolves acquista solidità. Per Wiggins è l’anno della definitiva consacrazione e con la sua esplosività trascina la squadra ai Playoff, dove ri-incontrano gli Houston Rockets. Esaltato dai risultati ottenuti in una stagione che poteva rivelarsi davvero dura, Karl-Anthony Towns giura eterna fedeltà a Minnesota.

Scenario Peggiore

I Timberwolves sono costretti a “svendere” Butler piuttosto che trattenerlo controvoglia e sebbene al suo posto siano arrivate ottime promesse, coach Thibodeau fatica a gestire un roster tanto giovane. Josh Okogie delude le aspettative e dopo poche partite viene spedito in G League agli Iowa Wolves. Wiggins litiga con Rose, che è tornato ad essere quello della scorsa stagione e cade in depressione. Dopo l’All-Star Weekend, Thibs annuncia che lascerà Minnesota a fine stagione e porterà con sé i suoi Bulls-veterani in qualunque squadra vada. I Timberwolves, quindi, chiudono la stagione a sole 30 vittorie e arrivano 14esimi nella Western Conference, cadendo nuovamente nel circolo della non-post-season.

Pronostico

Se dovessero riuscire a ottenere qualche buon giocatore in cambio di Jimmy Butler, i Minnesota Timberwolves potrebbero tranquillamente competere per l’ottava posizione della Western Conference e, di conseguenza, un posto ai Playoff. In un Ovest sempre più ricco di stelle, coach Thibs dovrebbe riuscire a trascinare i suoi tra le 40 e le 45 vittorie.

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Pubblicato da
Elena Zoppè

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