Secondo quanto riferito da ESPN, Jimmy Butler – dopo aver richiesto a Minnesota di essere scambiato, circa tre settimane fa – sarebbe tornato ad allenarsi con la squadra, trasformando però un consueto allenamento in una bolgia di insulti.
L’ex Bulls sarebbe infatti esploso durante una partita amichevole con i compagni, prendendo a male parole il Presidente delle Operazioni Basket e Tom Thibodeau, senza fare sconti inoltre al GM Scott Layden, a Karl-Anthony Towns e ad Andrew Wiggins.
“Hai bisogno di me, Scott, non potete vincere senza di me,”
avrebbe urlato Butler a Layden mentre era impegnato a discutere con qualche compagno di squadra. Un rientro a dir poco amaro insomma, che non lascia presagire nulla di buono nel futuro (quantomeno prossimo) dei Timberwolves, nonostante JB23 abbia voluto giustificare quanto accaduto ai microfoni di Rachel Nichols al termine dell’allenamento:
“Molto di quello che dicono sia successo è vero. In mia difesa però voglio solo dire che è da molto che non giocavo a basket, amo il gioco e amo competere, forse è per questo che tutte le mie emozioni sono scaturite in una volta! So che non è stato il modo giusto di esprimermi ma questo sono io, senza veli.”
Butler ha poi riconosciuto di essere stato duro nei confronti di alcuni compagni di squadra, in particolare verso Towns, ammettendo però anche che il giovane All-Star avrebbe fatto del trash talking durante tutto l’allenamento, obbligandolo così a rispondere:
“Sono stato duro con lui? Sì, questo sono io. Non sono il giocatore più forte della squadra, chi lo è invece? KAT. E chi è il giocatore più dotato di talento naturale nella nostra squadra? Wiggs. Ma il punto è, chi gioca più duramente? Io! Ho messo sempre tutto me stesso nelle partite e negli allenamenti, perché questa è la mia passione. E’ solo così che posso far capire agli altri che io ci sono.”
Nonostante infatti il talento diffuso a macchia d’olio nella squadra del Minnesota, ci sarebbero ancora troppi giocatori (specialmente i più giovani) disinteressati a vincere, fatto che – a detta di Butler – rappresenterebbe il problema principale della franchigia:
“Non farò nomi a riguardo, dico solo che se la tua priorità (come giocatore) non è la vittoria allora devi accettare le critiche. Siamo disconnessi al momento (come squadra), ed è proprio questo il problema.”
Di seguito la video-intervista della Nichols a Butler:
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Mi piace molto come giocatore, ha le sue ragioni per essere arrabbiato, ma è un tipo proprio strano.
A Minnesota è arrivato da un anno, a fare il leader, poi vuole essere ceduto perchè non sopporta la mollezza di Wiggins e Towns, ma assolutamente non vuole andare ai Lakers perchè non vuole giocare con Lebron.
Non riescono a cederlo, torna in squadra e litiga con tutti, compagni, allenatore, dirigente.. e adesso?
Difficile cominciare una stagione così a Minnesota, difficile anche trovare un'altra squadra disposta ad investire tanto come chiedono i TWolves per un giocatore dal carattere così problematico e con un solo anno di contratto.
Chissà come va a finire..
Sarebbe sportivamente una bella storia da vivere e raccontare se lo prendessero gli Hornets di Michael Jordan, il suo padre biologico.
Potrebbero offrire Batum e Malik Monk...