Cavs: riusciranno a superare il trauma dell’abbandono?
La firma di LeBron James con i Lakers lascia i Cavs senza la loro leggenda per la seconda volta: nel 2010, quando King James firmò per Miami, la squadra dell’Ohio si ritrovò in una specie di inferno cestistico; se non fosse per Kyrie Irving, chissà quanto tempo ci avrebbero messo a rimettere insieme i pezzi di quel disastro. Questa volta però Cleveland ha meno da preoccuparsi: anche senza il loro #23 la squadra non è da buttare. Kevin Love, fresco di rinnovo (120 milioni per 4 anni), diventerà il nuovo alpha del team, e chissà che non torni a giocare ai livelli di Minnesota, quando era uno dei lunghi più temuti della lega.
Insieme a Love ci saranno i soliti ignoti come J.R. Smith e Kyle Korver, i giocatori arrivati nella pazza trade deadline di febbraio (Larry Nance Jr., Rodney Hood, George Hill e Jordan Clarkson) e last but not least il rookie in uscita da Alabama Collin Sexton, che in molto vedono come un possibile vincitore del Rookie of the Year. Il futuro non sembra dunque così amaro per Cleveland, che dovrà (nuovamente) dimostrare di riuscire a superare l’abbandono di LeBron James.
LABron
L’arrivo di LeBron ai Lakers non solleva solo domande sui Cavs, ma anche su tutto il resto dell’NBA. Come cambieranno le gerarchie nelle Conference? Chi prenderà il posto di Cleveland come sovrano dell’Est, ed esattamente quanto successo avranno i Lakers nella Western Conference, piena di talento come mai prima? Ma soprattutto, come giocheranno questi nuovi Lakers?
L’obiettivo estivo dei Lakers era quello di accoppiare King James con un altro All Star, ed invece sono giunti in California Rondo, McGee, Beasley e Lance Stephenson: non esattamente un cast stellare, anche se, di fianco a LeBron James, ogni giocatore ha l’occasione di splendere almeno un po’. La speranza è che questi innesti, insieme al core composto dai vari Ingram, Kuzma e Ball, riescano ad aiutare LeBron in un’ennesima corsa al titolo. Le performance dei Lakers saranno senza dubbio una delle storylines più seguite della stagione. La dirigenza ha fiducia nella squadra e nei nuovi innesti, che non avranno solo un ruolo in campo, ma dovranno anche fare da mentori ai giocatori più inesperti. Uno su tutti, Rajon Rondo: se il veterano riuscirà a trasmettere un po’ della sua esperienza a Lonzo Ball, il #2 gialloviola potrebbe fare quel salto di qualità che tutti si aspettano.