Dopo aver inizialmente rifiutato di commentare la questione, Rajon Rondo avrebbe infine deciso di esprimere la propria opinione e le proprie emozioni conseguenti alla ben nota rissa con Chris Paul, avvenuta nell’ultimo match tra Lakers e Rockets.
Alla base della frustrazione del 32enne infatti, ci sarebbe la sua personale convinzione che la lega abbia assegnato i provvedimenti disciplinari ai giocatori coinvolti nell’incidente in maniera non proporzionale, agevolando Chris Paul poiché considerato il “bravo ragazzo” della situazione:
“Ovviamente, l’NBA è stata dalla sua parte [di Paul], dato che ha ricevuto solo due giornate di squalifica mentre io tre,”
ha riferito Rondo a ESPN.
“Tutti credono che Chris Paul sia un bravo ragazzo, non sanno che è un pessimo compagno di squadra, non sanno come tratta le persone, guarda cosa ha fatto l’anno scorso quando era a Los Angeles, cercando di entrare nello spogliatoio dei Clippers. Tuttavia, nessuno vuole credere che sia capace di offendere e di provocare un litigio.”
L’ex Celtics avrebbe poi insistito sul fatto di non aver intenzionalmente sputato sul viso di Paul (miccia che avrebbe invece acceso l’incendio), affermando che il suo atteggiamento in quel momento – “avevo le mani poggiate sui fianchi” – non sarebbe stato quello di una persona pronta a fare a botte.
Tuttavia, solo il tempo ci dirà come rimarranno i rapporti tra le due point guard al loro prossimo faccia a faccia, fissato per il 13 dicembre in quel di Houston.
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Beh dai, a Rondo è andata anche bene, 3 giornate per un gancio sinistro alla mascella tutto sommato è poca roba. Anche se è stato Paul a provocare per lui è la prima volta, quindi giusto che abbia preso qualcosa in meno.
Per Houston le cose non sono partite bene e questo può aver influito sulla frustrazione di Paul, che senza Ariza e Mbah a Moute, ha più responsabilità sulla difesa e quindi è più nervoso.
Speriamo che i due, nella prossima sfida, se le diano a suon di basket però.