(2-2) Philadelphia 76ers 132 – 133 Detroit Pistons (3-0)
I Sixers sono chiamati rimanere sulla scia dei Toronto Raptors che, dopo sole quattro gare, sembrano aver già scavato un abisso con le sue dirette concorrenti nella Eastern Conference.
L’avversario di turno però è particolarmente ostico, dato che i Detroit Pistons, allenati da un certo Dwane Casey, non certo l’ultimo arrivato in questa lega, sembrano voler mantenere testa alla squadra ospite fin dalle prime battute grazie ad un Reggie Jackson particolarmente in serata dal tiro da 3.
La franchigia dell’amore fraterno, orfana di Ben Simmons, prova però in tutti i modi a condurre il gioco trainata da JJ Redick e da un redivivo Markelle Fultz, che tira con il contagocce ma con una strabiliante percentuale del 66%, tuttavia grazie ad un certosino lavoro in post di Blake Griffin, le squadre rimangono comunque appaiate fino alla fine del quarto, sul risultato di 28-27.
Dopo una partenza in quarta per i Philadelphia 76ers, i Pistons riescono a risalire in carreggiata grazie al solito Reggie Jackson e la sua instancabile produzione dall’arco, ma soprattutto con Blake Griffin, particolarmente ispirato questa notte.
Gli scontri a maggiore intensità avvengono all’interno del pitturato, dove Joel Embiid prima e, neanche a ripeterlo, Blake Griffin, riescono a mettere sotto scacco le difese avversarie grazie alla loro fisicità.
Al ritorno dall’intervallo, i Sixers continuano a mantenere un distacco limitato dai Pistons, che però non sono intenzionati a mollare la presa dalla gara e mantengono la concentrazione ad alti livelli portandosi al termine del quarto sul parziale di 87-94.
L’ateggiamento alla lunga paga, e nell’ultimo quarto i Pistons danno il via alla rimonta sugli avversari grazie sempre a, ebbene sì, Blake Griffin, per il quale sembra sempre di più la notte dove può portare a casa lo scalpo grosso.
I tempi regolamentari terminano 12o-120, e si va così all’overtime, dove, nonostante un JJ Redick capace di portarsi a referto un 3 più 1, Blake Griffin prima dimostra la sua dimestichezza con il tiro da 3, e successivamente commette il delitto perfetto andando a realizzare il canestro con fallo del pareggio a 5 secondi da termine, e successivamente andando a prendersi dalla lunetta il punto della vittoria che manda in estasi la Little Caesars Arena.
Per l’ex Clippers, il tabellino dichiarerà una notte da 50 punti, 14 rimbalzi e 6 assist, suo personale career high e a livello statistico è anche il primo Pistons dai tempi di Isiah Thomas a realizzare 40 o più punti conditi da più di 10 rimbalzi in una gara.
Per Phila si tratta ormai del secondo tonfo stagionale, dopo il season opening contro i Celtics, e la vetta della Eastern Conference si fa sempre più distante.
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" 50 punti, 14 rimbalzi e 6 assist"
col 57% al tiro e 1 sola palla persa, giocando prevalentemente da play: MOSTRUOSO!
Anche se in difesa è imbarazzante..