Quando si tratta di trash talking, DeMarcus Cousins non si tira mai indietro, come successo nella vittoria contro i New York Knicks della scorsa notte. Il centro ventottenne, che è già stato per tre stagioni nella sua carriera il giocatore NBA a ricevere il maggior numero di falli tecnici in regular season, è stato espulso dalla panchina per trash talking dall’arbitro Scott Foster. Il motivo dell’espulsione è infatti da ricercare in diversi scambi di parole fra il giocatore degli Warriors e il centro dei Knicks Ener Kanter, precedenti all’espulsione.
Secondo Marc Spears di ESPN, i due giocatori si sono confrontati con il trash talking sin dai workouts pre-partita, che precedevano la palla a due di alcune ore. Per questo motivo, gli arbitri hanno deciso di tenere monitorata la situazione, fino al punto di allontanare dalla panchina Cousins nel corso del primo quarto.
“Sia Kanter che Cousins erano stati avvisati prima dell’espulsione per via delle loro parole verso le panchine” ha esordito Scott Foster interrogato sull’episodio. “Cousins ha infranto le regole e durante il timeout è stato espulso per fallo tecnico da condotta antisportiva”.
Alcuni addetti ai lavori si sono detti perplessi riguardo alla decisione presa da Foster, giudicata eccessiva. Per espellere un giocatore presente in campo sono infatti necessari due falli tecnici. Ma Foster ha in seguito spiegato che, viste le premesse, per la terna arbitrale un solo tecnico era sufficiente per espellere un giocatore non in campo.
“Mi sono confrontato con Scott Foster” ha dichiarato il coach degli Warriors Steve Kerr dopo la partita. “Ha detto che aveva già avvertito DeMarcus, che penso stesse borbottando qualcosa contro Kanter. Ho chiesto a Scott e mi ha detto che l’espulsione era dovuta al fatto che fosse già stato avvertito, e che nonostante questo avesse continuato ad indirizzarsi a Scott, credo. Ne parlerò con lui, sentirò da DeMarcus cosa è successo e poi ne parleremo”.
DeMarcus Cousins, che è ancora alle prese con l”infortunio al tendine d’Achille sinistro, ha viaggiato con la squadra sin dall’inizio della stagione regolare, anche se vedrà il campo solamente fra qualche mese. L’ex Sacramento Kings ha chiuso la scorsa stagione a 25.2 punti, 12.9 rimbalzi e 5.4 assist in 48 apparizioni. Nel corso della scorsa free-agency ha poi firmato un contratto al minimo salariale da un anno per unirsi ai Golden State Warriors.
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