Risultati NBA

Risultati NBA: Bucks highlanders, ancora male i Lakers, Thompson ne mette 52!

(4-2) Portland Trail Blazers 103-93 Indiana Pacers (4-3)

Scontro fra squadre con obiettivi simili quello di Indianapolis fra Pacers e Trail Blazers, e a partire meglio sono proprio gli ospiti che si portano subito avanti nel primo quarto con i soliti Damian Lillard e CJ McCollum.
Indiana non si fa però scoraggiare, prende confidenza con la partita man mano che passano i minuti e piazza un importante parziale di 33-22 nel secondo quarto con il quale finire in vantaggio negli spogliatoi.

Nel terzo quarto però si rifanno sotto i Trail Blazer, guidati anche da contributi importanti dalla panchina come quello di Zach Collins, Evan Turner e Caleb Swanigan, tutti importanti nel riportare la propria squadra avanti fino agli ultimi minuti, quando la forbice si allarga sempre di più e alla fine non basta il solo Oladipo a reggere in piedi la baracca per i Pacers.
Finisce 103-93, il migliore è McCollum con 17 punti e 6 rimbalzi, seguito dai 16 di Lillard e la doppia doppia da 11 e 10 rimbalzi di Al-Farouq Aminu. Per Indiana, bene i soli Oladipo (21-9-7) e Darren Collison (27 e 6 assist).

(2-4) Atlanta Hawks 92-113 Philadelphia (4-3)

Tornano alla loro opera di perdere più partite possibili gli Hawks, tornano a quella di riportare in positivo il proprio record i 76ers.
La partita del Wells Fargo Center di Philadelphia è sulla carta a senso unico, se non per il fatto che a cominciarla meglio sia la squadra che ha meno bisogno di vincere, ossia gli ospiti, che si portano avanti nel primo quarto grazie al solito gioco ben organizzato e la buona serata di Kent Bazemore.
La reazione dei Sixers si fa però attendere poco, e se per Joel Embiid, protagonista delle ultime uscite, la serata non è delle migliori, a guidare la squadra ci pensano Ben Simmons e un finalmente incisivo Markelle Fultz, che fra secondo e terzo quarto rifilano ad Atlanta un passivo di -23 e chiudono di fatto la partita con 12 minuti di anticipo.
Il risultato finale dice 113-92, Simmons chiude con 21 punti, 12 rimbalzi e 8 assist sfiorando la tripla doppia, mentre per Fultz i punti sono 16 con 4 rimbalzi e 7 assist in 25 minuti (2/7 dal campo e solo 1/5 da 3 punti). Embiid si ferma a 10 punti, 6 rimbalzi e 6 assist in 29 minuti con 3/9 dal campo, mentre dall’altra parte i migliori sono Bazemore con 18 punti e Trae Young, con 11 e 8 assist.

(4-3) Sacramento Kings 123-113 Miami Heat (3-3)

Scontro inter-conference quello tra dell’American Airlines Arena fra Miami Heat e Sacramento Kings. I padroni di casa sembrano in buona forma e lo dimostrano subito portandosi avanti nel primo quarto sulle spalle di un super Josh Richardson e il solito Goran Dragic, oltre alla presenza a dir poco ingombrante di Hassan Whiteside sotto i tabelloni.
La situazione però si ribalta totalmente nel secondo quarto, quando a venire fuori sono proprio i Kings che vedono una grande giornata di tutto il proprio quintetto, e i particolare di Buddy Hield e Willie Cauley-Stein, e dopo aver riequilibrato il punteggio nel secondo quarto piazzano un impressionante parziale di 43-32 nel secondo, con i lquale raggiungono la doppia cifra di vantaggio e riescono ad amministrare il risultato fino alla sirena finale.
Alla fine il tabellone dice 123-113, WCS chiude con la miglior prova stagionale da 26 punti e 13 rimbalzi, mentre Hield ne mette 23 con 8 rimbalzi e 5 assist e Fox e Bjelica ne aggiungono 20 e 19 rispettivamente. Per Miami bene Richardson con 31, Whiteside con 16 e 24 rimbalzi (in 29 minuti!) e Dragic con 20 punti.

 

(2-5) Brooklyn Nets 96-115 New York Knicks (2-5)

I Brooklyn Nets in questo inizio di stagione stanno probabilmente raccogliendo meno di quanto meritino sul campo (non che debba dispiacergli, visto che quest’anno torneranno ad avere scelte al draft), ma nel derby di NY, questa volta, non c’è proprio storia.
Al Madison Square Garden, dopo un primo quarto particolarmente equilibrato e divertente, i Knicks prendono il controllo dell’azione nei secondi 12 minuti grazie al solito Tim Hardaway di questo inizio di stagione, ma anche con contributi importanti dalla panchina da parte di Enes Kanter e Allonzo Trier.
La storia non cambia dopo l’intervallo, quando New York rifila un altro parziale da 33-23 agli avversari, si porta sul +18 e chiude definitivamente la partita, anche per mancanza di iniziativa da parte degli avversari.

Finisce 115-96, Hardaway è come detto il migliore con 25 punti, 5 rimbalzi e 6 assist, seguito dai 16 di Ntilikina e i 15 con altrettanti rimbalzi di Enes Kanter; per Brooklyn, bene Dinwiddie e il rientrante Holis-Jefferson con 17 e 16 punti rispettivamente, male tutti gli altri.

(7-1) Golden State Warriors 149-124 Chicago Bulls (2-5)

Allo United Center di Chicago, invece, succede l’impossibile.

La sfida tra Warriors e Bulls, sulla carta a senso unico e con poche cose interessanti da dire, diventa una notte storica a livello all-time.
Gli Warriors cominciano subito col piede sull’acceleratore, e se Steph Curry e Kevin Durant confermano l’ottima forma di questo inizio stagione, a rubare la scena è decisamente Klay Thompson, criticato per le pessime percentuali delle prime partite.
La guardia #11 mette letteralmente a ferro e fuoco il canestro avversario, infila 6 dei primi 7 tentativi da 3 punti della sua partita e conclude il primo quarto con 22 punti (!!!), mettendo subito nel mirino il record di triple in una partita stabilito 2 anni e mezzo fa da Steph Curry contro Oklahoma City (13).
Gli Warriors non cambiano ritmo nel secondo quarto, e dopo i 44 punti del primo ne sparano altri 48 e chiudono l’intervallo su un letteralmente imbarazzante 92-50.

Thompson continua la sua serata fuori controllo senza il minimo freno, impressionando sopratutto per il numero di canestri messi in confronto ai pochissimi tocchi di palla e minuti passati in campo (quando il conteggio arriva a 10/14 da 3 punti, i minuti sono solo 18 per lui) . La partita non ha chiaramente più nulla da dire nel secondo tempo, e come con i 51 punti per Curry settimana scorsa, Thompson non viene fatto scendere in campo durante il quarto quarto. I suoi numeri, però, sono da leggenda: 52 punti e 5 rimbalzi totali in 26 minuti (26!!!), 18/29 dal campo (64%) e 14/24 da 3 punti, buono quindi per il record di tutti i tempi di triple messe in una partita. Dopo i 37 punti in in un quarto del 2015 contro i Kings, Klay Thompson scrive di nuovo la storia – la partita, per la cronaca, finisce 149-124.

(6-1) Toronto Raptors 109-124 Milwaukee Bucks (7-0)

Arrivano a scontrarsi le uniche due squadre imbattute di questo inizio stagione, Milwaukee Bucks e Toronto Raptors, anche se le rispettive stelle Giannis Antetokounmpo e Kawhi Leonard rimangono entrambe ai box per concussion protocol il primo e semplice riposo il secondo.
In assenza dei due leader, a prendere le redini sono Paskal Siakam per gli ospiti e un po’ tutta la squadra per i padroni di casa, condotti a vari intervalli da Brogdon, Bledose ed Ilyasova.
Dopo un primo quarto equilibrato, concluso sul 30-29, i Bucks cercano di allungare nel secondo scappando fino a +9, grazie alla solita super serata di squadra al tiro da 3 punti (42% finale contro il 20% dei Raptors).

Nel secondo tempo Toronto prova a rientrare, ma nonostante quella che forse è la miglior partita in maglia Raptors tanto per Siakam quanto per Serge Ibaka, il contributo dagli altri è troppo poco su entrambi i lati del campo, e i padroni di casa allungano ancora durante il terzo quarto e nell’ultimo non devono che amministrare il vantaggio fino al 124-109 finale.
Milwaukee manda ben 7 giocatori in doppia cifra, confermando che l’arrivo di Budenholzer in panchina ha veramente cambiato le cose, mentre per i Raptors gli unici a raggiungere, e superare, quota 10 sono proprio Ibaka con 30 punti e Siakam con 22 (bene anche Lowry con 9 punti, 6 rimbalzi e 15 assist).

 

(2-5) Los Angeles Lakers 120-124 Minnesota Timberwolves (3-4)

Scontro fra squadre con neccesità di vincere quello del Target Center di Minneapolis fra Timberwolves e Lakers.

La partita inizia equilibrata e ad alto punteggio, i Lakers riabbracciano Brandon Ingram dopo il ritorno di Rajon Rondo nell’ultima partita, mentre Minnesota è ancora senza Andrew Wiggins.
Dopo un primo quarto concluso sul 36-32 per i padroni di casa, guidati dalle due stelle Butler e Towns, i Lakers recuperano e passano in vantaggio nel secondo parziale di Kyle Kuzma e proprio Ingram, che fanno arrivare la propria squadra all’intervallo in parità.

La partita continua equilibrata fino agli ultimi minuti, LeBron sale di colpi ma così anche Towns e Butler, ed alla fine sarà proprio quest’ultimo, con i suoi in vantaggio 119-117, a decidere la partita con questa giocata:

Finisce 124-120, Butler è il migliore con 32 punti, 6 rimbalzi e 4 assist, bene anche Towns con 25, 16 rimbalzi e 6 assist, mentre per i Lakers LeBron sfiora la tripla doppia (29-10-8) e Ingram chiude con 24 punti e 5 rimbalzi.

(2-5) Dallas Mavericks 108-113 San Antonio Spurs (4-2)

Nessuno se lo aspettava dopo gli infortuni a 3/4 del parco guardie durante la preseason, ma gli Spurs di DeMar DeRozan e Gregg Popovich, seppur sempre nel finale, continuano a vincere.

La partita casalinga contro i Dallas Mavericks è decisamente impegnativa, come si evince da un primo quarto combattuto durante il quale Luka Doncic, Dennis Smith Jr e Harrison Barnes guidano la resistenza degli ospiti contro DeRozan e LaMarcus Aldridge.
San Antonio prende il largo nel secondo quarto, toccando anche la doppia cifra di vantaggio, e va a riposo su un +8 che però non lascia tranquilli.

Nel terzo quarto, però, guidati proprio da Doncic i Mavs non si danno per vinti e rimontano lo svantaggio, rendendo il finale di partita decisamente equilibrato.
Arrivati agli ultimi minuti punto a punto, DeRozan trova l’ennesima giocata clutch delle sue strepitose prime partite in maglia Spurs e con un mid-range jumper in step back fissa il punteggio sul 111-106 per i suoi con 10 secondi da giocare.
A quel punto per Dallas è troppo tardi, e la partita si conclude 113-108. DeRozan è nettamente il migliore con 34 punti, 6 rimbalzi e 9 assist, segioto dai 20 con 6 rimbalzi di Aldridge e la doppia doppia da 15 e 11 rimbalzi di Rudy Gay, mentre per i Mavs non bastano i 31 punti, 8 rimbalzi e 4 assist di un super Doncic, i 22 di Smith Jr e i 18 con 7 rimbalzi di Barnes.

(4-2) New Orleans Pelicans 111-116 Denver Nuggets (5-1)

Scontro d’alta classifica (e altitudine) quello del Pepsi Center di Denver tra i padroni di casa dei Nuggets e i New Orleans Pelicans, entrambe con una sola sconfitta prima della partita.
Gli ospiti sono ancora privi di Anthony Davis, fuori per un piccolo problema al gomito, ma non ne sentono la mancanza in un primo quarto in cui la guida di Nikola Mirotic e Julius Randle permettono alla squadra di Gentry di chiudere in vantaggio. La reazione di Denver è però furiosa nel secondo parziale, durante il quale Nikola Jokic innesca il proprio backcourt che vede Gary Harris e Jamal Murray prendere letteralmente fuoco, rifilando agli avversari un parziale di 38-21.

Spedita all’intervallo sul -13, New Orleans si riorganizza e comincia a rosicchiare punti agli avversari fino agli ultimi minuti, ma quando la distanza fra le squadre è di soli 4 punti a 22 secondi dal termine, è decisivo proprio Harris con con una penetrazione che riporta la distanza a 2 possessi pieni e sostanzialmente chiude la partita.
Finisce 116-111, Harris e e Murray concludono con 23 punti a testa, Millsap ne aggiunge 18 mentre Jokic sfiora la tripla doppia con 12 punti, 9 rimbalzi e 10 assist; per NOLA ben 5 giocatori in doppia cifra, il migliore è nettamente Randle con 24 punti, 8 rimbalzi e 6 assist.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guarda i commenti

  • Certo, complimentoni a Thompson, ma la difesa dei Bulls è stata imbarazzante, metà se non tre quarti delle triple che ha messo erano completamente aperte.

  • Gli Warriors sono allucinanti, una sera ne mette 50 Curry, un'altra Durant, un'altra ancora Thompson, con tutti i compagni che cercano il compagno che oggi ha la mano calda..
    In questo modo rimangono competitivi al massimo anche con partite empiamente chiuse dopo 2 quarti di gioco: finora nessuna squadra si avvicina alla loro forza neanche quest'anno!
    E intanto il rookie Doncic mette il suo primo trentello, con soli 18 tiri e gestendo (BENE) quasi tutti i palloni negli ultimi 4 minuti! Che personalità!

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Pubblicato da
Leonardo Flori

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