(6-1) Denver Nuggets 108-107 Chicago Bulls (2-6) [OT]
Allo United Center arrivano dei Denver Nuggets sulle ali dell’entusiasmo per lo splendido inizio di stagione avuto. Dall’altra parte, l’umore dei Bulls è praticamente l’opposto: i ragazzi allenati da Hoiberg sono reduci dalle 14 triple segnate da Klay Thompson. Il primo quarto è comunque equilibrato, chiuso sul 28-24 per gli ospiti.
I Bulls restano incollati alla partita anche nella seconda frazione, non dando più di un possesso di vantaggio ai Nuggets. Quando mancano 30 secondi sul cronometro, Harris inchioda la schiacciata:
Nel terzo quarto Chicago continua a non mollare la presa e trova anche il sorpasso sul 56-54, grazie alla tripla di LaVine prima e alla schiacciata di Jabari Parker poi. I Nuggets vanno nuovamente sopra, ma il coast-to-coast di Blakeney vale il -2 con cui le squadre entrano nell’ultimo quarto:
Nell’ultimo periodo i Bulls si trovano sul +6 a quattro minuti dal termine, ancora una volta grazie a LaVine. Manca un minuto sul cronometro, e col punteggio in parità il tentativo da 3 in corsa di Parker prende solo il primo ferro: oooovertime.
È un supplementare equilibrato, in linea col resto della partita. I Bulls sono a +1 e devono difendersi dall’ultimo possesso avversario. Chicago però si dimentica completamente di Millsap:
I Nuggets vincono così la sesta partita stagionale: Jokic arriva ad un assist dalla tripla doppia. Per i Bulls i migliori sono LaVine con 28 punti e Carter Jr con 25.
(4-3) New Orleans Pelicans 121-131 Golden State Warriors (8-1)
Klay Thompson è ancora evidentemente caldo dopo le 14 triple segnate nell’ultima partita contro i Bulls: l’inizio di partita degli Warriors è caratterizzato da un paio di canestri del numero 11 che infiammano da subito la Oracle Arena. Anche Curry ci tiene a far sapere che è in forma, con una tripla senza neanche un accenno di ritmo. In generale Golden State tempesta il canestro dei malcapitati avversari, e la bomba di Iguodala sulla sirena ne è la perfetta rappresentazione.
Nel secondo quarto i Pelicans si rifanno sotto e tengono testa ai campioni in carica, rispondendo colpo su colpo con delle triple piuttosto pesanti. Nei minuti finali Golden State allunga nuovamente grazie a 3 canestri consecutivi vicino al ferro: si va al riposo sul 70-63 per i padroni di casa. Nel frattempo Curry continua a segnare come vuole:
Nel terzo quarto New Orleans va sotto anche di una decina di punti, ma le triple di Mirotic e gli assist di AD la tengono in partita. Intanto Jerebko manda Durant dritto dritto verso il ferro:
Nell’ultimo quarto Golden State amministra senza troppi patemi, almeno fino ad un minuto dal termine, quando i Pelicans sono a -8 e iniziano a pressare a tutto campo. La squadra si affida allora a Draymond Green che da leader navigato assicura la vittoria ai suoi. Curry chiude con 37 punti e 7 triple segnate, giocando ancora una volta una partita incredibile. Best-scorer dei Pelicans è Holiday con 28 punti.
(2-6) Dallas Mavericks 113-114 Los Angeles Lakers (3-5)
Allo Staples Center il primo quarto vede una netta superiorità dei padroni di casa, che toccano il 25-12 con 5 minuti rimasti sul cronometro grazie alla tripla di Lonzo Ball. L.A. prosegue allo stesso ritmo e la tripla di Lance Stephenson fa toccare quota 32 ai gialloviola. Nel primo quarto segnano davvero tutti:
Nel secondo quarto i Lakers rallentano, senza riuscire più a mantenere il grande ritmo offerto al pubblico nella prima frazione. Dallas ne approfitta e si rifà sotto, segnando a sua volta un parziale da 38 punti per il 66-59 con cui le squadre vanno a riposo.
Alla ripresa i Lakers tentano nuovamente di allungare e ci riescono, riuscendo a guadagnare 10-15 punti di vantaggio grazie a parecchi punti derivati da seconde chance a rimbalzo offensivo o veloci transizioni guidate da Kyle Kuzma. Il canestro in isolamento del Re vale il 94-79:
Nell’ultimo quarto i gialloviola si dimenticano praticamente di scendere in campo, rischiando di buttare via una vittoria quasi già in tasca: la tripla di Doncic vale il -8, e il successivo assist dello sloveno per DeAndre Jordan riduce lo svantaggio a soli 6 punti. Con 24 secondi da giocare, i Lakers sono sul 112-108: Harrison Barnes piazza la tripla dall’angolo che vale il -1. Doncic segna il canestro del pareggio per il 113 pari, LeBron conquista due liberi: sbaglia il primo e segna il secondo. La successiva preghiera di Barea colpisce solo la tabella. James chiude a 29+5+6, 16+15 per Javale McGee.