Kyrie Irving, infastidito dal comportamento di Jamal Murray, è stato multato dalla lega con una sanzione pari a $25.000 dollari per aver scagliato il pallone in direzione degli spalti nell’acceso finale di partita del Pepsi Center di Denver.
RISPETTO
Pur accettando il provvedimento, la stella dei Celtics ha ribadito il proprio malcontento ai microfoni di MassLive:
“Me lo merito. C’è uno standard di professionalità che va mantenuto in questa lega e io non sono stato all’altezza. Mi prendo le mie responsabilità perché chiunque avrebbe potuto subire danni. Da giocatore, semplicemente, non vuoi trovarti in una situazione del genere. Ciò detto, da un punto di vista agonistico e di competizione, quella palla meritava di finire sugli spalti. Non vuoi giocare a pallacanestro in quel modo. C’è una tradizione di rispetto in questa lega, così come in qualsiasi altra partita. Hai vinto l’incontro e il risultato è in ghiaccio, hai messo assieme un gran match, la prestazione della tua vita, e poi fai una cosa del genere. È qualcosa di insignificante e immaturo. Avremo modo di ritrovarci in futuro.”
Dal punto di vista di Murray, il tentativo è stato legittimo. Irving non è persuaso:
“Quando tutti conoscono le tue intenzioni, ciò che accade diventa più chiaro. […] Ovviamente 50 punti sono un traguardo significativo, ma guadagnateli entro il regolamento e da uomo, attraverso due tiri liberi. Non aspettare la fine della partita per lanciare per aria il pallone quando nessuno sta più giocando e non andartene con nonchalance come se non fosse successo nulla.”
Le due squadre si ritroveranno il 18 marzo prossimo in quel di Boston per il secondo e ultimo faccia a faccia a livello di stagione regolare.
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Mi ricorda qualcosa di simile: due stagioni fa, i Boston Celtics vinsero contro i Phoenix Suns e Devin Booker fece 70 punti, prendendosi una marea di tiri. Sembrava che i Suns non giocassero per vincere, ma per far fare il record alla loro giovane stella.
Addirittura nell'ultimo minuto chiamarono due time out e fecero dei falli per generare extra tiri per Booker. Quella volta fu Isaiah ad essere infuriato a fine partita, ma It trasformò quella rabbia in una cattiveria agonistica mai vista, portando alla finale di conference una squadra ancora in costruzione.
Non è proprio la stessa cosa, perchè i Nuggets hanno giocato per vincere ed hanno vinto, però i due tentativi finali sbagliati e cercati con insistenza da parte di Murray hanno fatto infuriare Irving, cosa non da poco, vista la sua proverbiale calma.
Speriamo che Kyrie segua le orme del suo predecessore e che, trasformando la sua rabbia in caterbe di punti, cominci a scrivere importanti pezzetti di storia biancoverde!