(7-5) Philadelphia 76ers 100-94 Indiana Pacers (7-5)
Importante vittoria per i Philadelphia 76ers, che interrompono così una striscia aperta di 5 sconfitte consecutive fuori dalle mura amiche.
Embiid e compagni partono lanciatissimi nella notte, cominciando la partita da subito in vantaggio grazie ad un parziale di 19-9 nei primi minuti del quarto di apertura.
Indiana però, spinta da un incontenibile Oladipo (24 punti con 10-16 nel solo primo tempo) riesce in breve tempo a recuperare lo svantaggio, portando così la partita sulla parità assoluta (50-50) dopo i primi due quarti di gioco.
A questo punto, Phila ritorna dagli spogliatoi nuovamente sul piede di guerra e, guidata dagli 8 punti di Convington sul finire del terzo quarto riesce a ristabilire la propria leadership sul 78-71.
Successivamente, due triple in fila di Shamet e una di Saric sigillano la partita sul 92-75, che permette a Phila di sbancare la Bankers Life Fieldhouse nonostante il parziale di 19-8 messo in piedi sul finale di gara dai padroni di casa.
Decisivi in casa 76ers i soliti Simmons (16+10+8) ed Embiid (20 punti, 10 rimbalzi e 3 stoppate), mentre per i Pacers da notare un Victor Oladipo efficientissimo con 36 punti (season high) e un ottimo Sabonis (16+11 dalla panchina).
(3-9) Chicago Bulls 98-107 New Orleans Pelicans (5-6)
Importante vittoria in casa per i Pelicans, che ritrovano un Anthony Davis in formato Mvp.
Partita meno equilibrata di quanto non dica il punteggio finale quella andata in scena nella notte tra New Orleans e Chicago, che ha visto i Pels da subito in vantaggio sugli avversari grazie ad un primo tempo terminato sul 58-50.
Dopo una prima partenza falsa infatti (in cui ha sbagliato 4 dei 5 tiri presi), Anthony Davis ha dimostrato nuovamente perché si trovi in cima alla lista dei candidati Mvp 2018-19, segnando i successivi 8 canestri in fila e regalando così ai suoi, nel terzo quarto di gioco, una leadership di 18 punti sugli ospiti.
Nonostante una partita regale da 32 punti e 15 rimbalzi però, The Brow non è riuscito ad impedire il rientro in partita dei Bulls, che a poco meno di 6′ dal termine del match avevano portato il loro distacco a sole sei lunghezze (94-88) grazie ad una tripla di Zach LaVine.
Una stoppata ed un paio di canestri di Jrue Holiday hanno però poi salvato la baracca ai Pelicans, che sono riusciti così a portarsi a distanza di sicurezza dagli avversarsi (9 punti) con poco più di 1′ da giocare.
Come predetto, devastante la presenza in campo di Anthony Davis, che oltre ai punti e ai rimbalzi ha aggiunto alla sua prestigiosa prestazione la bellezza di sette assist e quattro stoppate. Fondamentale per la vittoria dei Pellicani poi anche Holiday, forte di 17 punti segnati (con 10 rimbalzi e 9 assist).
Tra le fila della Wind City invece, spiccano i soliti LaVine (22) e Parker (20+13); stavolta però, ottimi anche i contributi di Wendell Carter Jr. (17+11) e di Holiday (17).
(9-2) Denver Nuggets 87-89 Memphis Grizzlies (6-4)
Partita combattutissima quella andata in scena al FedEx Forum di Memphis, dove i padroni di casa sono riusciti nell’impresa di battere una delle squadre più calde (e forte, attualmente) dell’intera lega.
Contrariamente all’approccio dell’Nba moderna (caratterizzata da ritmo elevatissimo e dall’uso spasmodico del tiro da tre punti) infatti, i Memphis Grizzlies sono una delle poche franchigie – se non l’unica – che ad oggi basa ancora il proprio gioco su una forte mentalità difensiva, cosa che gli ha permesso di vincere una partita difficile come quella contro i Nuggets.
Nonostante infatti le due squadre se la siano giocata alla pari fino agli ultimi istanti del quarto quarto di gioco, quando (con Denver sopra sull’83-82) Shelvin Mack imbuca la tripla del vantaggio Grizzlies e poi Gasol decide la partita con i due liberi finali, ciò che colpisce davvero sono senz’altro le percentuali dal campo che Memphis ha concesso agli avversari.
I Nuggets infatti, ad oggi una delle migliori squadre offensive della lega, hanno tirato con il 39% dal campo, convertendo solamente 8 dei loro 32 tentativi dalla lunga distanza. Pazzesco dunque il lavoro della difesa di Memphis, che nonostante un attacco a volte stagno è riuscita (e riesce) a vincere partite di questo calibro contando soprattutto sulla propria metà campo.
Oltre alla difesa però, ci sono anche i punti tra le fila degli Orsi: 20 per Gasol (con 7-7 ai liberi, compresi i due clutch sul finale) e 20 anche per il rookie Jackson Jr.
Tra le fila degli ospiti invece, si salvano Gary Harris (20) e Lyles (16 dalla panchina); male invece Jokic (4+7+4), Murray (15 con 6-21 al tiro) e Millsap (2).
(3-8) Dallas Mavericks 102-117 Utah Jazz (5-6)
Tutto facile per gli Utah Jazz, che si sbarazzano senza troppi convenevoli di Doncic e compagni conquistandosi così la prima vittoria casalinga della stagione.
Dopo le prime tre sconfitte subite in casa infatti, Utah si è presentata ai Mavs in assetto da guerra, dominando l’intero primo tempo senza dare agli avversari la minima possibilità di replicare.
Il vantaggio di 30-18 messo in piedi nei primi 12′ infatti è dilagato ancor di più nel secondo quarto di gioco, terminato 68-45 in favore dei mormoni. Il secondo tempo poi è stata solo una formalità per i Jazz, che si sono limitati ad amministrare il vantaggio senza il bisogno di mettere neppure la terza marcia.
Fondamentale per il dominio della squadra di coach Snyder la difesa, che ha costretto i giovani Mavericks alla bellezza di 25 palle perse che Mitchell & Co. hanno poi saputo trasformare brillantemente in ulteriori 31 punti.
Tra le fila di Utah poi, spiccano i 23 punti (con cinque rimbalzi e sette assist) di Spida-Mitchell, i 17 (con 10 rimbalzi e 4 stoppate) di Gobert e i 18 dalla panchina di Burks.
Per i Mavs invece, buoni i contributi dell’ormai solito Luka Doncic (24), di Barnes (14) e DeAndre Jordan (11+12).