Risultati NBA

Risultati NBA: Lakers e Grizzlies trionfanti sul finale. OK anche OKC, Toronto e Phila

(5-5) Detroit Pistons   103-96   Orlando Magic (4-7)

Partita combattuta all’Amway Center di Orlando, che alla fine però ha visto trionfare Griffin & Co. grazie ad un gran quarto quarto.

Nonostante tutto però, l’inizio di gara è controllato facilmente dai padroni di casa, che grazie ad una solida partenza riescono a terminare i primi 12′ di gioco sul punteggio di 31-26.

Nel secondo quarto però, i Pistons non restano a guardare e sfruttando il dominio sotto canestro di Andre Drummond (19 punti e 12 rimbalzi nel solo primo tempo) riescono a ricucire lo strappo con gli avversari, chiudendo la prima metà di partita in vantaggio grazie ad un contro parziale di 32-20.

Alla ripresa, Orlando rimette le marce alte e torna in testa, salvo poi cadere definitivamente sul finale di partita per mano di una tripla di Reggie Jackson a 2′ dal termine.

Tra le fila di Detroit, ottime le prestazioni di Drummond (23 punti, 19 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate) e Griffin (20). Per Orlando invece, spiccano i 27 punti (con 12-19 al tiro) di Evan Furnier.

(6-4) Oklahoma City Thunder   95-86   Cleveland Cavaliers (1-10)

Partita sofferta per OKC, che strappa però una W importante nell’Ohio tenuto conto dell’assenza di Russell Westbrook.

Nonostante la differenza tecnica e (concedetecelo) di talento tra le due squadre in campo, l’intera partita è stata tutto fuorché squilibrata, complici anche delle bassissime percentuali dal campo che hanno inevitabilmente condizionato il fatturato di entrambi i team.

In ogni caso – nonostante un primo tempo con appena 48 punti a referto – i Thunder sono riusciti a portarsi saldamente a capo della partita, grazie ad una tripla di Paul George allo scadere del secondo quarto che ha dato 8 lunghezze di vantaggio ai suoi prima della pausa lunga.

Alla ripresa poi, un parziale di 6-0 sembra mettere definitivamente in banca la partita per OKC, che però cede alla rimonta dei Cavs tanto da finire addirittura in svantaggio di due lunghezze nella metà dell’ultimo quarto di gioco.

Il talento offensivo di Schroder e la difesa di George consentono però alla squadra dell’Oklahoma di terminare gli ultimi 6′ di partita con un parziale di 15-4, che spezza definitivamente le speranze dei padroni di casa.

Prova in chiaroscuro per i Thunder, che hanno saputo comunque affidarsi ad una gran partita del loro numero 17 (28 punti per Schroder, suo season high) per togliersi dai guai.

Tra le fila dei Cavs invece, buoni i 15 punti di Collin Sexton (alla prima da titolare) e i 10 (con 15 rimbalzi) di Tristan Thompson.

(4-8) New York Knicks   112-107   Atlanta Hawks (3-8)

Partita divertente quella messa in scena ad Atlanta tra Knicks ed Hawks, che ha visto però i padroni di casa uscire sconfitti dal match a causa di un gran Tim Hardaway Jr.

Dopo un primo quarto di assoluto equilibrio tra le due squadre, che ha visto i primi 12′ concludersi sul punteggio di 26-26, i padroni di casa hanno provato ad allungare sugli ospiti grazie ad un parziale di 8-2 guidato da Jeremy Lin.

I Knicks però non si sono lasciati abbattere dallo sconforto, e grazie ad un paio di canestri di Ntilikina e Hardaway Jr. sono prontamente riusciti a ricucire lo strappo e ad arrivare all’intervallo lungo in svantaggio di sole tre lunghezze (52-55).

Alla ripresa, un parziale di 35-18 (guidato da 11 punti di Hardaway Jr.) ha poi permesso agli ospiti di passare definitivamente al comando della gara, salvo poi essere rimontati nuovamente sul finire dell’ultimo quarto di gioco.

Tuttavia, NY è riuscita ugualmente a contenere il parziale di 34-25 messo in piedi da Atlanta e a portarsi a casa la quarta vittoria stagionale, grazie ai 34 punti di Hardaway e ai 17 (con 11 rimbalzi) di Enes Kanter.

In casa Hawks invece, buone le prestazioni di Omari Spellman (18) e Trae Young (15+5+8).

(6-4) San Antonio Spurs   88-95   Miami Heat (5-5)

Partita difficile per i ragazzi di coach Pop, completamente soggiogati al dominio fisico di Hassan Whiteside sotto canestro.

Dopo i primi 12′ di gioco infatti, il centro di Miami è riuscito a rifilare agli avversari la bellezza di 5 stoppate, per arrivare ad un totale di 8 (record di franchigia) nel solo primo tempo.

L’area completamente inaccessibile e la scarsa efficienza dal campo hanno dunque costretto gli Spurs a concludere la prima metà di gioco in svantaggio di 8 lunghezze, sul punteggio di 50-42.

Con l’inizio del secondo tempo però, Miami ha continuato a martellare San Antonio in area grazie alla solita presenza di Whiteside (46-24 la differenza di punti nel pitturato tra le due squadre), andando addirittura sul +18 a 7′ dal termine della partita.

A nulla è servito il contro parziale monster di 17-6 messo in piedi da SAS negli ultimi 5′ di gara, che poco ha potuto se non accettare la quarta sconfitta stagionale.

Fattore determinante per la vittoria dei suoi è stato senz’ombra di dubbio il predetto Hassan Whiteside, forte di una prestazione da 29 punti, 20 rimbalzi e la bellezza di 9 stoppate. Tra le fila di Miami poi, ottimo anche Ellington (20, con 6 triple a bersaglio).

Fatica diffusa in casa Spurs invece, dalla quale si salvano Mills (20 dalla panchina), Bertans (19) e DeRozan (18).

Precedente1 di 3

Page: 1 2 3

Share
Pubblicato da
Giovanni Moras

Recent Posts

NBA Christmas Day 2024: partite, orari, programma e dove vederle in TV e in chiaro

Il programma delle consuete partite di Natale organizzate dalla NBA

fa 1 giorno

La FIBA accoglie le parole di Adam Silver sull’arrivo della NBA in Europa: “Progetto concreto”

José Garbajosa convinto della bontà del progetto che vorrebbe portare avanti Adam Silver

fa 1 giorno

Mercato NBA, Bradley Beal non vuole lasciare Phoenix: “Io via? Nessuno mi ha detto niente”

La stella dell'Arizona non vuole abbandonare la franchigia dopo sole due stagioni

fa 1 giorno

NBA, Darvin Ham contro i Lakers: “Sono dei folli ad avermi mandato via”

L'ex allenatore gialloviola ha criticato le scelte del front office californiano

fa 1 giorno

Classifica NBA 2024-2025

Il quadro aggiornato notte dopo notte

fa 1 giorno

Lo strano caso di Carmelo Anthony: nel 2025 potrebbe diventare due volte Hall of Famer

Oltre a Melo in lizza anche Dwight Howard, Marc Gasol, Sue Bird e Doc Rivers

fa 2 giorni