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NCAA, Andrew Jones andata e ritorno dall’inferno

L’ottima vittoria dei Kansas Jayhawks su Michigan State, la mostruosa prestazione di Duke del trio Barrett, Williamson, Reddish contro Kentucky, l’NCAA è ricominciata subito con grandi partite e tanti spunti. La notizia migliore però è arrivata da un campo che potremmo definire secondario, viste le squadre che erano in campo nell’opening night, precisamente da Austin, sede dei Texas Longhorns. A far notizia non è stata la vittoria per 71 a 59 contro i meno quotati Eastern Illinois, ma il ritorno in campo di Andrew Jones dopo 10 mesi di assenza dal parquet a causa della leucemia.

La storia del nativo del Texas ha fatto il giro degli Stati Uniti e non solo: dopo il suo anno da rookie Jones aveva accarezzato in estate l’dea di dichiararsi per il Draft NBA del 2017, salvo poi decidere di tornare al college per il suo anno da sophomore. L’inizio della seconda stagione, al di là di qualche infortunio stava procedendo alla grande per il giocatore, che era il miglior realizzatore della squadra con 13.5 punti di media a partita, tirando con il 46% da tre punti.

Dopo una frattura al polso rimediata il 5 dicembre con i VCU Rams (partita in cui aveva realizzato il suo career high di 19 punti), il compagno di squadra di Mo Bamba era rientrato a fine mese giocando due partite, contro Kansas e  Iowa state, in cui era riuscito a stare in campo solamente 20 minuti totali, accusando una stanchezza che non aveva mai provato prima.

“Mi ricordo solamente che cominciai ad essere stanco durante gli allenamenti, non ero in grado di giocare come al solito”

Nei giorni successivi Jones venne mandato a svolgere dei test invece di seguire i giocatori nella trasferta di Baylor e mercoledì 10 gennaio l’ateneo rese pubblica, con un comunicato, la malattia del giocatore. Una notizia che scosse il mondo dello sport statunitense. Da lì l’ingresso all’inferno e precisamente all’University of Texas MD Anderson Cancer Center dove Andrew Jones ha svolto le terapie che gli hanno salvato la vita.

“Un momento prima mi sentivo di star giocando la mia miglior pallacanestro e un momento dopo ho dovuto ricominciare tutto da capo come se ogni cosa mi fosse stata portata via “.

In quel momento il basket è diventato un pensiero secondario di fronte alla necessità di dover lottare per la propria vita contro un male così grande. Basket che però è stato anche una grande motivazione in questi mesi passati in ospedale per le cure:

“La volontà di tornare in campo è stata la mia grande forza in questi mesi, mi ha fatto vivere in maniera migliore anche i momenti difficili in ospedale. Senza questo probabilmente non  sarei qui in questo momento”.

Il giocatore ha ricevuto il supporto da tutti i suoi compagni, da diversi giocatori NBA, come Chris Paul, che sono andati a trovarlo e dalla comunità del Texas, che durante il suo ricovero ha raccolto più di 200.000 $ per supportare la sua famiglia per le cure.

La notizia migliore è arrivata però a fine agosto quando il giocatore, con quasi un anno di anticipo rispetto a quanto era stato programmato, ha completato il trattamento (effettuato in due parti una prima subito e una seconda durante l’estate) ed è stato dichiarato pronto per tornare ad allenarsi.

“Torno a giocare con una mentalità che prima non avevo. Ora so che ogni giorno sulla terra è una benedizione e che non c’è nulla di scontato. quando scenderò in campo giocherò così, più duramente di quanto abbia mai fatto, più motivato che mai”.

Il suo recupero fisico, sopratutto dal punto di vista atletico, non è ancora completo al 100%, ma fin dal primo allenamento Jones ha fatto vedere di voler essere uno dei leader di questa squadra e lo stesso coach Shaka Smart è rimasto sorpreso dalla durezza mentale del giocatore.

Ed ora eccoci alla partita con Eastern Illinois, la prima dopo essere usciti da un tunnel che solo 10 mesi fa sembrava infinito; Per Andrew Jones i minuti in campo sono stati 9 con 1 rimbalzo, 1 assist e 1 punto realizzato su tiro libero in cui il pubblico gli ha regalato un lunghissimo applauso.

La stagione è appena iniziata e non sappiamo come si comporterà la squadra (che ritroverà dalla seconda partita Kerwin Roarch Jr, assente all’esordio a causa della violazione di una regola di squadra durante la scorsa stagione) da qui ai tornei di conference, ma probabilmente comunque vada e qualsiasi risultato arriverà, questa rimarrà la vera vittoria dell’anno per i Texas Longhorns.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato da
Francesco Grisanti

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