Risultati NBA

Risultati NBA: LeBron passa Chamberlain e i Lakers vincono. Bene OKC e Boston, male Raptors e Spurs

(9-7) Philadelphia 76ers 106-111 Orlando Magic (7-8)

Inizia male l’avventura di Jimmy Butler nella città dell’amore fraterno. I Sixers cadono infatti in quel di Orlando, cedendo nei minuti finali agli avversari.
I primi due quarti sono tutto sommato equilibrati. Le due squadre si rispondono colpo su colpo e nessuna delle due riesce ad allungare più di tanto sull’altra. I Sixers chiudono infatti la prima frazione sopra di 3 punti, Orlando ne recupera 4 in quella dopo. La partita vera e propria inizia nella ripresa.

La prima parte del terzo quarto è ancora in equilibrio, ma nei minuti conclusivi gli ospiti ingranano la quarta e chiudono un parziale da 35 punti, contro i 23 avversari. Il merito è della transizione e dei rimbalzi offensivi, spesso convertiti in 3 punti da JJ Redick e Korkmaz.
Phila inizia l’ultimo quarto decisa a portare la vittoria a casa, ma i Magic sono di tutt’altra opinione e dopo aver toccato il -16, in meno di 4 minuti rimontano gli avversari. Da qui in poi le squadre sono punto a punto, fino ai possessi finali. Terrence Ross se ne gioca uno decisivo:

I Sixers hanno la possibilità di pareggiare, ma la bomba di JJ Redick è viziata da un piede fuori dal campo dell’ex Clippers. I Magic vincono grazie ad un ultimo quarto da 35 punti contro i 19 avversari e ai 30 totali di Vucevic. Inutile la tripla doppia di Embiid.

(4-11) Chicago Bulls 82-111 Boston Celtics (8-6)

I Celtics danno un bel calcio alla crisi di gioco e risultati, spazzando via i Bulls con una prestazione decisamente convincente.
Eppure gli ospiti partono bene, giocano una bella prima frazione che li vede chiudere sul 24-19. E’ però nel secondo periodo che i C’s iniziano a macinare pallacanestro, mettendo a ferro e fuoco il canestro avversario, concedendo allo stesso tempo pochissimo nella propria metà campo. Smart, Brown, due volte Tatum: le triple si sprecano, condite dal post di Horford e dalla velocità di Irving. Boston chiude un quarto da 32 punti segnati e 11 concessi.

Il terzo quarto è pura accademia, con i Celtics che amministrano in scioltezza, restando tra le 20 e le 25 lunghezze di vantaggio. L’ultimo quarto è da 34 punti segnati, il che permette ai biancoverdi di scollinare oltre il +30. Tutto il quintetto va in doppia cifra, mentre per i Bulls LaVine spara a salve.

(7-6) Detroit Pistons 106-104 Toronto Raptors (12-3)

Era la partita del ritorno in Canada di coach Casey, l’ex dal dente avvelenato. Alla fine l’ha vinta (un po’ a sorpresa) lui, infliggendo ai Raptors la terza sconfitta stagionale.
Il primo quarto è equilibrato: Toronto gioca più coralmente, sfruttando bene le transizioni di Lowry e Leonard, chiuse spesso e volentieri al ferro. Dall’altra parte Detroit si affida al talento di Blake Griffin. I Raptors chiudono sopra di 5.
Nella seconda frazione gli ospiti viaggiano costantemente in svantaggio di 9 punti, affidandosi ancora una volta alla forza del post di Griffin. Toronto allunga ulteriormente e va al riposo in vantaggio di 13 punti.

Alla ripresa delle ostilità la solfa è sempre la stessa: Toronto continua ad amministrare il vantaggio, anche se il parziale di 7-0 dei Pistons permette agli ultimi di avvicinarsi. Sugli scudi ancora Blake Griffin, inarrestabile anche in penetrazione, con un crossover non propriamente da lungo chiuso splendidamente al ferro. I Raptors hanno segnato ben 60 punti nel pitturato, i Pistons 38.

E’ nell’ultima frazione che gli ospiti iniziano la lunga rincorsa alla vittoria. A 7 minuti dal termine Detroit è a meno 4, sul 92-88. Sul 100 pari Drummond prima e Griffin poi danno il +4, prima che Lowry e Leonard pareggino. Kawhi si gioca anche l’ultimo possesso, tentando l’attacco al ferro, ma incredibilmente perde il controllo del pallone che gli rimbalza su un piede e si perde sul fondo. I Pistons provano l’alley-oop sulla rimessa, ma Siakam cancella il tentativo. Con 1.2 secondi rimasti, Detroit ci riprova: Bullock riceve in mezzo all’area e la decide.

Detroit vince: sugli scudi Griffin con 30 punti e 12 rimbalzi. Doppia doppia per Drummond. Bene Leonard con 26 punti, macchiati però dalla palla persa finale.

(2-12) Cleveland Cavaliers 95-119 Washington Wizards (5-9)

Washington parte subito fortissimo: il primo quarto è da ben 41 punti segnati. 11 punti per Porter, 8 a testa per Beal e Morris. Dwight vola:

Gli Wizards non hanno intenzione di fermarsi nemmeno nel secondo quarto: la tripla di Jeff Green vale già il +20, con ancora 9 minuti da giocare nella seconda frazione. 52-32 il punteggio. Gli Wizards segnano praticamente in ogni modo: anche Mahinmi segna da 3! +21 a metà partita per i capitolini.

Terzo quarto di pura accademia. Beal fa il Wall della situazione e smazza assist:

Washington amministra senza patemi fino al termine una gara fin troppo semplice da vincere. Grazie al lungo garbage time per i padroni di casa segnano praticamente tutti. Dall’altra parte sono 24 per Sexton.

 

 

(6-8) Miami Heat 120-107 Brooklyn Nets (6-9)

Importante vittoria per i Miami Heat in quel di Brooklyn. I Nets devono rinunciare a Caris LeVert, per il quale sono comunque arrivate buone notizie.
Miami parte bene, il primo quarto recita 37 punti segnati,+16 sugli avversari. La difesa funziona alla grande:

L’ottima difesa porta Miami a dominare nel pitturato e a rimbalzo, anche nel secondo quarto: 32-16 nel cuore dell’area e 25-17 a rimbalzo. +12 e squadre a riposo. Da ammirare il canestro di McGruder:

Gli Heat riprendono forte nel terzo quarto e riguadagnano 20 punti di vantaggio, sul 77-57. Si entra nell’ultimo periodo sul +16 per gli ospiti. I Nets provano a questo punto a rientrare, forti di un bel parziale, ma la tripla di Tyler Johnson sa di mazzata ed in effetti chiude definitivamente ogni tentativo di rimonta. Migliore in campo proprio Johnson, con 24 punti dalla panchina.

 

(4-11) New York Knicks 103-128 Oklahoma City Thunder (9-5)

Nulla da fare per i Knicks, che devono arrendersi a dei Thunder evidentemente troppo forti per loro. OKC, nonostante l’assenza di Westbrook, sfrutta benissimo le sue armi principali: transizione e Paul George. I padroni di casa corrono benissimo in contropiede, con un Dennis Schroder in grande spolvero nelle vesti di assistman: George e Adams ringraziano.

Okc continua a sfruttare benissimo le palle perse dagli avversari: anche se le quantità a fine partita sono simili (15 contro 16) i Thunder riescono a ricavare ben 36 punti dalle transizioni conseguenti, i Knicks solo 16. In una giocata c’è l’essenza di tutta la partita:

La terza frazione prosegue alla stessa maniera: OKC macina basket e di conseguenza anche gli avversari. PG è già a quota 35 punti dopo 3 quarti. L’ultimo periodo è puro garbage-time per le due squadre, già conscie del risultato finale. Best-scorer di serata è George, con 35. 19 per Adams.

(8-5) Memphis Grizzlies 116-113 Milwaukee Bucks (10-4)

Cadono, un po’ a sorpresa, i Milwaukee Bucks. A vincere sono infatti i Grizzlies, vera rivelazione di questo inizio stagionale.
A partire forte sono i lunghi di squadra, ma dalla linea dei 3 punti. Prima Gasol, con due triple:

Poi Lopez, fresco di record:

Memphis conduce di 10 punti all’inizio del secondo quarto, quando sale in cattedra Antetokounmpo: prima con una schiacciata e poi con una roboante stoppata, il greco dà il via ad un quarto da 26-19 con cui i Bucks arrivano a -3 dagli avversari.

I Grizzlies provano a guadagnare qualche punto durante il terzo periodo, arrivando anche sul +13, ma Giannis tiene a contatto i suoi con un’altra schiacciata. Memphis inizia l’ultimo quarto sopra di 4 lunghezze.
Gli ospiti tentano l’allungo definitivo grazie, ancora una volta, alle triple di Marc Gasol. A 3 minuti dal termine i Grizzlies hanno un parziale di 12-0, sul 106-99. I Bucks rimontano ma Conley mette un canestro decisivo:

Memphis resiste agli ultimi assalti dei padroni di casa e porta a casa una grande W. 29 per Gasol e 25 per Conley a fine partita. 31+9 per Antetokounmpo.

(7-7) New Orleans Pelicans 100-107 Minnesota Timberwolves (6-9)

I nuovi Timberwolves, privi di Butler ma freschi degli arrivi di Saric e Covington, partono benissimo contro Davis e soci. La prima frazione recita 38 punti contro 28. Saric sembra già bene inserito, con un paio di bei passaggi e un difficile layup sotto canestro. La giocata del quarto è però la tripla di Wiggins:

Minnesota prova a dilagare nella seconda frazione, dove tocca il +15. Sul 64-49, KAT è già in doppia-doppia (17+10), mentre a Teague manca un assist per fare altrettanto. +13 il vantaggio a metà partita.

Nel terzo quarto i Pelicans si rifanno sotto e toccano il -6. Wiggins decide così di tirare fuori dal cilindro una schiacciata da highlights della notte:

New Orleans non si fa intimidire e grazie ad uno strepitoso Moore (26 punti fin lì) arriva a -3, dopo un parziale di 20-8. Si entra nell’ultimo quarto con 4 punti di distanza fra le due squadre. La partita rimane equilibrata ed avvincente, ma i T’Wolves riescono a guadagnare quei punti decisivi per la vittoria, dato che i Pelicans non riusciranno più ad avvicinarsi. A fine partita sono doppie doppie per Davis, Mirotic e Holiday. 14+14 per Teague, 25+16 per Towns.

 

 

(7-7) Utah Jazz 68-118 Dallas Mavericks (6-8)

Un’incredibile vittoria quella dei Mavericks, che rifilano ben 50 (!!!) punti di distacco agli avversari, famosi per essere una delle difese più solide di tutta la lega.
Che la serata sia di quelle speciali lo si intuisce già dal primo quarto, chiuso in vantaggio di 6 punti: Dallas tira col 58% dal campo. Nel secondo periodo i Mavs alzano ancora di più il ritmo. Bellissimo l’assist di Dennis Smith Jr per Harrison Barnes:

Doncic inoltre decide di piazzare la bomba allo scadere:

E’ però nella seconda parte di gara che la partita prende la svolta decisiva: la difesa dei padroni di casa sale incredibilmente di livello. I Jazz segnano la miseria di 13 punti nel terzo quarto, iniziando l’ultima frazione sotto di 25 punti. In pieno garbage time le riserve riescono a fare anche peggio: solo 9 punti segnati negli ultimi 12 minuti. Dallas straripa nel punteggio, infliggendo agli avversari un sonoro +50. Utah tira a fine partita col 17.1% dalla linea dei 3 punti e il 31.2% complessivo dal campo. Una vittoria prettamente difensiva per i padroni di casa, che dominano anche a rimbalzo (51 vs 33).

 

(7-6) San Antonio Spurs 96-116 Phoenix Suns (3-11)

Altra sconfitta a sorpresa della nottata è quella dei San Antonio Spurs, che cadono sul campo dei Phoenix Suns. In un’arena semi-deserta i Suns sfruttano bene le occasioni di concludere in transizione, armando la mano caldissima di TJ Warren, già a quota 10 punti dopo nemmeno 6 minuti. Anche Isaiah Canaan tira benissimo: 3/3 dalla lunga distanza e 34-19 per chiudere il primo quarto.

Nel secondo quarto gli Spurs sono altra squadra e rimontano prepotentemente, portandosi a soli due punti di distanza. Jackson alza l’alley-oop per Ayton e le squadre vanno a riposo sul 52-48 per i padroni di casa:

I Suns che rientrano in campo sono quelli visti nel primo quarto: Phoenix sfrutta benissimo i cambi per dare palla a Ayton contro un uomo più piccolo. Il rookie ringrazia e inizia a macinare punti. I padroni di casa iniziano l’ultima frazione avanti di 17 punti.
Ayton è ancora caldissimo e regala il poster della serata per aprire il quarto quarto:

Phoenix continua a tempestare di schiacciate il ferro degli Spurs. Bridges e Holmes ne sono protagonisti, mentre Canaan è 5/5 da 3 punti. I Suns chiudono la partita con 20 punti di distacco. Career-high alla voce assist per Booker (12). Doppia doppia per Ayton. Dall’altra parte si salvano i 24 di DeRozan.

 

(10-4) Portland Trail Blazers 117-126 Los Angeles Lakers (8-6)

E’ una notte storica allo Staples Center. LeBron regala la vittoria ai suoi con una super-prestazione: ad un assist di distanza dalla tripla doppia, James ne segna 44 e passa Wilt Chamberlain, issandosi al 5° posto della classifica marcatori all-time della NBA.
A partire meglio sono gli ospiti, che grazie alle triple di Leonard e McCollum guadagnano terreno sugli avversari. McGee intanto è perfetto dal campo. I Lakers pagano un paio di brutte palle perse e chiudono il primo quarto sotto, 33-26.
Nella seconda frazione i gialloviola corrono bene in transizione e le due triple consecutive di Lonzo Ball contribuiscono al rientro dei suoi. La chiusura di quarto è però tutta per il #23:

LA tenta un mini allungo nel terzo periodo, ma anche i Blazers trovano la via del canestro con costanza. Il risultato è un terzo quarto da 72 punti totali, 38 Lakers e 34 Blazers. James si gioca i possessi finali, subendo un paio di and-one ed arrivando a soli 7 punti di distanza dal sorpasso su Chambrlain.
Due triple pesanti di Caldwell-Pope e Hart danno una bella distanza di sicurezza ai Lakers, che resistono agli ultimi tentativi di rimonta degli avversari e provano a far raggiungere il tanto agognato risultato a LeBron. Il sorpasso avviene:

I Lakers amministrano fino al termine. 44 punti, 10 rimbalzi e 9 assist per James, MVP di serata. Dall’altra parte bene Lillard, con 31 punti conditi da 11 assist e 8 rimbalzi.

 

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Pubblicato da
Simone Trunfio

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