Houston Rockets

NBA: ufficiale la separazione tra Anthony e i Rockets

Era già nell’aria da tempo, seppur in maniera non ufficiale. Dopo il comunicato (qui tradotto) del GM dei Rockets Daryl Morey, lo è diventato:

“Dopo molte discussioni interne, i Rockets si separeranno da Carmelo Anthony. Stiamo lavorando per trovare una risoluzione. Carmelo si è comportato da grandissimo professionista durante la sua esperienza con i Rockets e ha accettato ogni ruolo che coach D’Antoni gli ha dato. Il ruolo che avevamo previsto quando abbiamo deciso di firmare Carmelo non si è realizzato, per cui abbiamo pensato che andare oltre fosse la scelta migliore visto che qualsiasi altro scenario sarebbe stato ingiusto per lui”

Finisce quindi così, dopo sole 10 partite, l’avventura di Carmelo Anthony nel Texas. In attesa di una scelta definitiva sul futuro (qui vi avevamo parlato delle nuove possibili destinazioni), Woj ha spiegato che Carmelo resterà a roster:

Il difficile inizio di stagione ha portato i Rockets a questa scelta drastica, nella speranza di poter dare una svolta definitiva. La vittoria di stanotte contro i Golden State Warriors potrebbe essere un segnale.

Il futuro di Melo

Anthony resterà quindi, almeno in maniera ufficiale, a roster con gli Houston Rockets, in attesa di trovare la sistemazione più adatta. Nelle poche partite disputate agli ordini di coach D’Antoni Melo ha tenuto medie di 13.4 punti e 5.4 rimbalzi, tirando però malissimo dal campo (1/11 nella sua ultima uscita), nonostante un ritrovato impegno in difesa. Molti addetti ai lavori, tra cui l’ex Rockets Tracy McGrady, hanno consigliato il numero #7 di ritirarsi, per evitare di finire così tristemente, senza una squadra, una grande carriera.

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Guarda i commenti

  • Grande talento perdente, forse, meglio ancora che ritirarsi, potrebbe andare in una scuadra che punta alla prima scelta al draft, che pero' vuole far divertire anche un po' il pubblico, come Chicago, Atlanta, Cleveland. A lui piace giocare senza punti ed essere al centro della scena, come l'ultimissimo Kobe.. Perche' no, il basket e' anche divertimento, non solo competizione.

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Pubblicato da
Simone Trunfio

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